Erasmus: studenti esclusi dalle politiche
Inizia bene l'anno per IL CITTADINO EUROPEO 2013: l'Italia non poteva che distinguersi per integrazione e per attualità ed adeguatezza. Ecco ad esempio la notizia di oggi: gli studenti Erasmus nel mondo sono circa 25 mila, quelli che provengono dall'Italia e questi giovani sono all'estero per un periodo contenuto, limitatamente al loro soggiorno di studio. I progetti Erasmus sono progetti che le Università italiane da circa dieci anni hanno istituito per consentire ai giovani più meritevoli un periodo all'estero per studio e per esperienza lavorativa o formativa.
Il soggiorno di studio all'estero non consiste in una residenza, tantomeno in un permesso lavorativo o in un trasferimento, solo in una trasferta, che per il Ministero non è contemplata tra i motivi di diritto di voto per le elezioni politiche presso le zone di domicilio temporaneo.
Parlando chiaro: gli studenti che soggiornano all'estero nel periodo del mese di febbraio prossimo, salvo decreto legge emanato d'urgenza, salvo rientro in Italia, non potranno partecipare alla consultazione elettorale.
Gli studenti hanno fatto protesta stamane, per chiedere che venga loro riconosciuto il diritto al voto, appoggiati anche dai partiti, in prima linea il Partito Democratico, che si è immediatamente preso carico di scrivere al Ministero una richiesta per la emanazione di un ddl adeguato per consentire il voto ai giovani.
Maggiorenni, interessati alla politica, universitari, preparati e ingegnosi, sono le menti che studiano in Italia, 25 mila giovani, che impratichiscono la lingua e che cercano di fare una esperienza all'estero per arricchire il bagaglio culturale: esclusi dalla consultazione, per distrazione o per poca considerazione. Che bell'esempio di democrazia e di cultura europea!