Eppure il telefonino
Eppure il telefonino
Con l’avvento del “telefonino” i rapporti interpersonali sono cambiati in modo radicale, ora l’amato “mezzo di comunicazione” è tenuto con sé anche dieci ore al giorno, acceso durante la vita di relazione, in compagnia degli amici e mai abbandonato durante le vacanze.
C’è chi lo si usa in casa al posto del telefono fisso.
Un certo livello di affezione all’oggetto sembra essere confermato dalla frequenza con cui i giovani ricorrono all’acquisto di accessori (mascherine di diverso colore) o personalizzano il proprio cellulare alcune funzioni come la suoneria.
La considerazione dell’utilità del cellulare spazia dall’indispensabilità, fino a posizioni di rifiuto come “inutile lusso” , ma è in ogni caso unanime la collocazione del telefonino nell’ambito delle “cose utili”. Il largo uso del telefono cellulare all’interno delle fasce di età addolescenziale, indica una situazione di una forte valorizzazione dell’oggetto, quale mezzo che favorisce i contatti e le relazioni umane, e più in generale le possibilità di informazione e conoscenza dell’individuo.
D’altra parte non possono sfuggire alcuni aspetti di dipendenza psicologica dall’oggetto, mode e miti consumistici.
Se immaginassimo di eliminare di colpo i cellulari dalle tasche e dalle borsette di uomini e donne di età compresa tra i 14 e i 35, la conseguenza probabilmente sarebbe uno scenario di panico generalizzato. Esiste quindi una dipendenza dei soggetti dall’oggetto?
Ovviamente si.
In una misura che comunque tende ad aumentare con il progresso tecnologico, vale a dire con le opportunità e le opzioni connesse all’oggetto.
Altri fenomeni sociali più o meno direttamente riconducibili all’uso del cellulare, determinano un nuovo modo di relazionarsi con l’altro.
Tutto ciò tende ad eliminare dal vissuto delle ultime generazioni la profondità della relazione interpersonale. Dire cosa sia per ognuno di noi il proprio telefonino, è certamente significativo per la persona, per far conoscere una parte, ormai importante, della propria vita quotidiana.
Moltissime persone ritengono che il cellulare sia un mezzo per essere reperibili e rimanere sempre in contatto, funzionalità primaria per le quali il cellulare è nato.
Il telefonino, quindi, resta un utile strumento per comunicare a distanza, per chiamare i propri cari ed essere a sua volta chiamati e così lo vedono ancora moltissime persone
. Oltretutto se prima tale reperibilità estrema era più difficoltosa, causa la copertura del territorio ancora a chiazze, oramai in questi ultimi anni il cellulare può essere utilizzato realmente ovunque, con una copertura del territorio nazionale quasi capillare.
Il telefonino è, quindi, un mezzo di comunicazione.
Però, il cellulare è qualcosa di più.
È una parte di se stessi, alla quale non possono più fare a meno.
Si ribalta qui il concetto espresso, per il quale il cellulare è uno strumento al nostro servizio. Per una categoria di persone il cellulare è ormai legato in maniera simbiotica alla propria esistenza, senza alcuna possibilità di farne a meno.
Si tratta di persone che, oltre alla comodità di essere reperibili, trovano nel telefonino anche una vera e propria passione, che fa ormai parte della propria esistenza.
All'esatto opposto della scala di valori, riferita ci sono persone che sostengono che il telefonino è un utile aiuto di cui possono, però, fare a meno.
Queste persone utilizzano il cellulare, a volte anche con assiduità, ma non ne sono schiavi, per necessità o per scelta, né sono legati al terminale da un rapporto di passione.
Reputano che il telefonino sia un ottimo strumento per migliorare la propria esistenza, ma sanno bene quando è il momento di spegnerlo e potrebbero farlo tranquillamente, senza per questo avere eccessivi contraccolpi.
Ancora meno importante, il cellulare, è per quelli che affermano che il telefonino è solo un oggetto di uso comune, come un elettrodomestico.
L'estremizzazione del concetto di cellulare è proprio questo, vederlo solo come uno dei tanti elettrodomestici che ci aiutano nella nostra vita quotidiana.
Anche se in effetti con un tostapane non mandi certo sms…
Alcuni, reputano che il cellulare sia un giocattolo tecnologico da smanettare, con il quale contattare i propri cari, ma in particolare passare il tempo.
Questa categoria è molto soggetta a sostituire spesso il proprio telefonino, per avere un nuovo gioco con cui passare il tempo e per mostrarlo agli amici.
Solo pochissimi, invece, reputa il cellulare un puro strumento di lavoro. Sono quegli utenti che lo utilizzano moltissimo per lavorare, trascorrendo anche varie ore al giorno al telefono.
Cade invece uno dei “must” che ci hanno accompagnato finora nella breve vita del telefono cellulare, non è considerato affatto uno status symbol, da mostrare in giro e che contraddistingue lo stato di una persona. Ormai, invece, il cellulare è talmente diffuso da aver perso il significato stesso di status symbol.
Le persone che utilizzano il cellulare per accedere ad Internet sono ancora veramente poche e questo è un dato veramente allarmante.
Che il WAP non abbia incontrato i favori del grande pubblico è indubbio, ma si sperava che con l'avvento del GPRS, il nuovo servizio che permette di inviare e ricevere informazioni attraverso un network telefonico aumentasse la percentuale di persone che reputassero il “Mobile Internet” importante nella propria esistenza.
Invece il binomio cellulare-Internet è ancora ben al di là dall'essere attuato e lo sarà ancora di più se le tariffe del GPRS ricalcheranno quanto finora rivelato da alcuni gestori.
Tirando le somme possiamo tranquillamente affermare che il telefonino è, a questo punto, uno strumento del vivere quotidiano, un mezzo per comunicare a distanza, che non fa più alcuna impressione vedere in mano a bambini come ad anziani.
Viviamo nell'età della comunicazione mobile, con strumenti che ci aiutano a rendere tale comunicazione la più veloce e facile possibile, senza, però, esserne schiavi, cosa che, invece, una parte di persone non ha, purtroppo, ancora chiara.
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