Edilizia: colore e forme che cambiano in favore della persona
Edilizia: colore e forme che cambiano in favore della persona
Siamo nel 2013 e nell'edilizia privata e pubblica stiamo assistendo ad alcuni fenomeni di trasformazione che non possono lasciarci indifferenti, specie se considerati nel contesto dell'arredo urbano o tipico.
Cambiano i colori, le forme, le disposizioni e il verde torna a fare capolino anche dove era stato sacrificato.

Calore e colore: l'intonaco o il mantello dell'edificio possono cambiare di qualche grado la termoresistenza, il sole vieve attratto da colori scuri e accesi, il bianco e il grigio smorzano l'effetto solare; insieme ai rivestimenti esterni (attualmente abbiamo uno sfoggio del metallo alluminio o del vetro-muro. I moderni architetti hanno anche in Italia iniziato a valutare le costruzioni, specie se si tratta di edifici ingombranti o di complessi, secondo le necessità del territorio, in modo da ridurre drasticamente l'impatto con l'ambiente, quasi a inserire nel contesto degli edifici che sembrano essere nati da soli.

Questo comporta un notevole adattamento dell'occhio non esperto alle nuove strutture, che si presentano così a volte irregolari, a volte addomesticate, tondeggianti, spigolose, piatte, erte, insomma la varietà dei complessi si adatta più all'ambiente di collocazione che non tanto alle necessità d'uso delle opere. O almeno in apparenza.

Insieme a questa nuova edilizia moderna, che concentra spesso anche la responsabilità ecologica dell'opera e genera dei simpatici complessi molto diversi dai soliti condomini a cui si era stati addestrati negli anni settanta, diversi dai microplessi organizzati a quartierino, scoperta degli anni ottanta o ancora molto diversi dall'edilizia di massa (quasi sconcertante) che è stata l'orgia del pre/edificato dell'ultimo ventennio, si vedono tornare a fare capolino i finti giardinetti. Del resto si è capito, finalmente, che la purificazione dell'aria specie nelle grandi città, non è data da improbabili polmoni di verde collocati a filtro chi sa dove .. ma è resa a servizio proprio da tanti e piccoli microspazi in cui c'è del verde, c'è dell'umidità e c'è della vita (avremmo molto da imparare dal nord Europa su questo tema).

Torniamo al colore: addio ai grigi per l'edilizia al mare e in alta montagna, via al colore più acceso per il mare e più ardito per le vette. In città si riapre l'idea del quartiere residenziale organizzato, con edifici creati in modo da rendere giustizia solare e di spazio a tutti i condomini, le costruzioni non sono necessariamente a univoca destinazione, il mix di commerciale e abitativo non dispiace, per ragioni sia di sicurezza, lo hanno scoperto con il tempo, che di risparmio energetico.

Infine dicevamo la disposizione: strade ad alto scorrimento, linee metropolitane e treni sono sempre più spostate fuori dal centro oppure interrate o in alternativa sospese, in modo da non turbare il movimento dei pedoni e delle persone. L'uso dello spazio, un tempo sprecato in nome di espropri e di abuso di edificazione massiccia, sia per motivi economici, sia per motivi reali di bisogno di terra, sia per motivi legati ai tempi, ha cambiato lo stile delle nuove costruzioni in città e nelle metropoli, cercando di rendere giustizia al principio della vicinanza ai servizi.

Le case e le abitazioni hanno per chi le abita un valore maggiore se collocate vicino a aree verdi, aree con servizi completi e zone a destinazione pedonale o urbane (senza traffico e rumori molesti) per questo la tendenza attuale è di rendere gradevole e accettabile l'ambiente urbano, abbellito con decorazioni (piante, portici, lampioni, panchine, parapetti) ma anche utilizzabile da tutti, dai più piccoli ai più anziani, con mobilità normale o limitata. Le nuove città insomma, come i nuovi paesi, tornano ad essere umanissime. E ecologicamente sostenibili.
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