Il presepe ha ancora un senso oppure no? La tradizione della commemorazione della nascita di Gesù, nella
capanna di Betlemme, è stata introdotta in Italia poco dopo il 1200 nell'epoca francescana. Nell'arco di due
secoli, fino al Concilio di Trento, la passione per la rimembranza religiosa era una cosa limitata ad artisti
e pittori, che ne hanno fatto un tema da profano a sacro. E' proprio dal Concilio di Trento che la religiosità
diventa un fatto anche personale e privato, e da questo momento si cominciano a vedere i primi presepi
artigiani, fatti e costruiti al solo scopo della commemorazione natalizia.
A partire dal '700 il presepe diventa una tradizione vera e propria, che trova in Napoli, Genova, Bologna le
principali città in cui si sviluppano tradizioni radicate, da cui anche il nostro attuale presepe napoletano,
ormai famoso in tutto il mondo. A partire dall'800 invece il presepe diventa una abitudine praticata dai più,
fino al punto di avere in alcune città una grandissima importanza, tanto da fare mostre e sfide al presepe più bello, più significativo, più particolare.
Dalla ambientazione tradizionale, in epoca moderna a partire dal XX secolo, il presepe si è cominciato a
riempire di personaggi e di ambientazioni atipiche e attualizzate, al punto di poterlo vivere come una realtà
del presente che ormai ha in parte perso la simbologia classica, per essere invece diventato uno "status
simbol" o una usanza che solo in parte ha centralità nel concetto di natalità e di cristologia. E voi, il
presepe, lo fate ancora?