Stiamo assistendo a un percorso particolarmente nuovo per la società moderna: si tratta della condivisione della propria esperienza quotidiana on line, non più con se stessi, anche se la postazione da cui scriviamo consente una certa privacy, bensì insieme ai propri amici, on line, sui social network.
Il genere letterario del diario, un genere molto diffuso fino alla fine del secolo scorso, da qualche tempo cominciava tra i giovanissimi a perdere lo splendore: sempre meno si sentiva parlare le ragazzine del proprio diario segreto e sempre più invece il diario era qualcosa che in fin dei conti si condivideva, con le amiche del cuore e con i coetanei.
Ora che tutto questo è diventato blog e social network, anche se per alcuni non è ancora concretamente così, molte cose stanno cambiando radicalmente, anche tra i giovani stessi, ma specialmente nel rapporto intergenerazionale.
Il diario nascondeva in se stesso qualcosa di criptico, ipnotico, passionale e romantico, che garantiva una riservatezza quasi completa, una condivisione immaginaria, senza confronto con il prossimo, che dava da una parte una certa serenità, dall'altra mancava del controcanto.
Forse il bisogno di emergere, forse anche la voglia di farsi sentire, hanno dimostrato che anche i giovanissimi privilegiano la concertazione, lo scambio ma ancor più la voglia di dire il proprio parere, in mezzo al gruppo. Non a caso sono più i link mutuati e condivisi a prevalere on line, a dispetto delle vere e proprie discussioni.
Di recente anche facebook ha optato per la timeline, per mettere ordine nei pensieri e nelle vite degli user. Cosa significa dunque questo? Forse il diario è ancora cosa attuale?