Negli ultimi decenni il nostro stile di vita è cambiato molto rispetto al periodo precedente. Da una parte la vita è molto più frenetica, siamo spesso di corsa e il tempo libero si riduce costantemente; dall’altra, si viaggia sempre più spesso. Molti stranieri vengono a visitare l’Italia o addirittura vi si trasferiscono definitivamente. Questi due fattori (tempo limitato e scambio culturale), tra le altre cose, hanno comportato dei cambiamenti alle nostre abitudini alimentari.
Il primo di questi cambiamenti è costituito dalla produzione e dall’uso sempre maggiore dei piatti pronti (surgelati e non), proprio perché il tempo per nutrirsi spesso è limitato. Al giorno d’oggi nei supermercati troviamo primi, secondi, contorni, dolci già precotti, basta riscaldarli al microonde e/o aggiungere qualche ingrediente per dare un tocco personale, e il gioco è fatto. Oltre ai piatti precotti, per rispondere all’esigenza di nutrirsi in poco tempo si è sviluppata un’altra novità: le grandi catene di fast food. Tutti conoscono ormai il McDonald’s, che è nato in America ed è stato esportato in tutto in mondo. Altre grandi catene molto simili sono Burger King, Pizza Hut e Spizzico. Come dice lo stesso nome “fast food”, si tratta di pranzi veloci, anche se il cibo servito di certo non è tra i più sani.
Un altro cambiamento sociale degli ultimi anni consiste nel fatto che sempre più persone vivono da sole, come gli studenti o i lavoratori fuori sede. Per venire incontro alle loro esigenze, molti prodotti adesso hanno delle confezioni monodose, in modo da evitare gli sprechi. Per fare un esempio, sono state messe in commercio confezioni con due sole uova.
Infine, un’ultima novità di questi anni è la diffusione di ristoranti stranieri. Ormai in moltissime città italiane possiamo trovare ristoranti cinesi, giapponesi, greci, arabi, indiani, messicani e chi più ne ha più ne metta; e questo fenomeno è un’ulteriore manifestazione del multiculturalismo e della globalizzazione.
Cinzia Crinò