Cittadini del mondo. L’esperienza di due giovani risiedenti a Londra
Cittadini del mondo. L’esperienza di due giovani risiedenti a Londra
Oggigiorno abbiamo a disposizione mezzi ineguagliabili per viaggiare o soggiornare all’estero: le compagnie aeree offrono voli low cost, le agenzie di viaggio pubblicizzano pacchetti vacanza super economici, le scuole (dell’obbligo e non) inseriscono nei propri programmi scambi culturali con coetanei di altre nazioni e le università favoriscono l’inserimento dei giovani nelle realtà accademiche straniere grazie a progetti come Erasmus e Leonardo.
Per le nuove generazioni viaggiare è ormai parte integrante della vita, un lusso a cui in pochi sono disposti a rinunciare. Oltre alla moltitudine di turisti incalliti, però, esistono ragazze e ragazzi che hanno deciso di trasferirsi all’estero e di costruire la propria vita lontano dal Bel Paese.
Le ragioni possono essere svariate, la scelta della Nazione in cui trasferirsi può essere discutibile, ma rimane il fatto che molti nostri connazionali hanno fatto le valige e se ne sono andati pieni di sogni e di speranze.
E allora ecco una breve intervista fatta ad una giovane coppia risiedente a Londra da quasi due anni: lei, italiana di nascita ma francese da parte di madre, ha sempre coltivato la passione per il Regno Unito; lui, nato in Inghilterra da genitori italiani, ha voluto vivere in Italia per toccare con mano la nostra realtà. Due infanzie diverse, due adolescenze lontane, due background differenti ma protesi allo stesso destino.
Un breve scorcio di vita di due giovani, Alice e Fabrizio, che hanno unito le forze per realizzare il loro sogno di vivere nella capitale inglese.

1. Presentatevi.
Alice: Mi chiamo Alice Marcolin, ho quasi ventisette anni e sono di Mestre (VE). Mio padre è mestrino mentre mia madre è originaria di Denain, a nord della Francia.
Fabrizio: Mi chiamo Fabrizio Luca Ferrari, ho ventisei anni e sono nato a Melton Mowbry, Leicestershire, UK, da genitori italiani.

2. Dove avete trascorso la vostra infanzia?
Alice: Ho trascorso la mia infanzia in Italia, a Mestre, ma tutte le estati andavo in Francia per tre o quattro mesi a fare visita a nonni e parenti.
Fabrizio: Ho trascorso la mia infanzia tra Melton e Quorn (Loughborough), Leicestershire, ma passavo le estati in Italia a Falmenta, in provincia di Verbania, sul lago Maggiore.

3. Hai sempre desiderato vivere all’estero? Se si, perché?
Alice: Ho iniziato a pensare di trasferirmi all'estero quando ero alle medie... Quando cominci a studiare l'inglese un po' più seriamente e ti infatui di una boyband, non fai altro che pensare a vivere in una città come Dublino o Londra dove diventare famosi sembra così facile. Poi il desiderio di trasferirmi si e' intensificato alle superiori, anche grazie a compagne di classe con cui ho condiviso la passione per la musica, l'inglese e le boyband. Nel 2006, dopo aver fatto un corso di lingua e un’esperienza lavorativa presso una casa editrice a Londra, ho capito che me ne sarei dovuta andare non appena laureata. Complice il fatto che cominciavo a non sopportare più gli italiani e la loro idea di bella vita, che dà loro accesso a qualsiasi cosa anche per vie traverse e spesso illegali (esempio lampante l'attuale primo ministro).
Fabrizio: Ho sempre desiderato di provare a vivere in Italia perché mi sentivo italiano e pensavo che da voi avrei potuto avere una vita migliore. In realtà l’Inghilterra offre migliori opportunità di lavoro e servizi, e più possibilità di viaggiare. Molti italiani sono troppo ossessionati dai soldi e dal lavoro, hanno una mentalità conservatrice e poco flessibile; si lamentano tanto ma non fanno nulla per migliorare la loro condizione...sono come pecorelle smarrite che seguono la massa.

4. In quali Paesi hai vissuto? In quale ti sei sentito più a casa?
Alice: Per qualche strana ragione il paese in cui ho vissuto più a lungo non e' mai stato quello in cui mi sono sentita più a casa (a parte casa mia, quei 90 metri quadrati in cui, ovviamente, mi sentivo libera di fare qualunque cosa). Ho vissuto in Francia, dove mi sono sempre trovata bene, e ora a Londra dove, inutile dirlo, mi sento come la colomba liberata.
Fabrizio: Ho vissuto in Inghilterra e in Italia, ma mi sento più a casa in Inghilterra. Anche se nel UK la gente non ha più il senso di comunità come una volta, comincia ad esserci troppo individualismo.

5. Consiglieresti ai giovani di fare esperienze di vita o di trasferirsi all’estero? Perché?
Alice: Si, consiglierei ai giovani di fare esperienza di vita trasferendosi all'estero. Credo che vivere per un pò di tempo qua e là aiuti a capire meglio la realtà dei vari paesi e aiuti a formare il carattere giusto per poi essere in grado di sfruttare al meglio le varie opportunità che ti si presentano davanti. Fossi rimasta in Italia il mio scopo sarebbe stato solo quello di trovarmi un lavoro e cercare di tenermelo quanto più possibile! Qui a Londra mi sono resa conto che posso aspirare a qualcosa di più, ad una vera carriera.
Fabrizio: Decisamente si! E' un'esperienza che tutti dovrebbero fare prima di stabilirsi in un posto. Aiuta a maturare e molti, italiani e inglesi, ne avrebbero bisogno.

6. Come vi siete incontrati?
Alice: Ci siamo incontrati presso Decathlon, dove lavoravamo assieme. La prima volta che ho posato gli occhi su Fabrizio è stato durante una delle riunioni del personale e, mentre lui esponeva i progetti per il suo reparto, sono rimasta colpita dai suoi occhioni azzurri e dall'accento inglese, che era affascinante ma al tempo stesso buffo.
Fabrizio: Ci siamo incontrati presso Decathlon, dove lavoravamo tutti e due. Ed io ero troppo affascinante!

7. Secondo te il successo della vostra relazione è basato anche sulle vostre origini “internazionali”?
Alice: Secondo me il fatto di essere sempre stati abituati ad avere parte della famiglia all'estero, e quindi a viaggiare spesso, ci ha portati ad avere un sacco di aspetti in comune che, in parte, facilitano la nostra relazione.
Fabrizio: Secondo me il nostro background internazionale non influisce molto sul nostro rapporto. Anche se fossimo nati e cresciuti nello stesso posto, da due famiglie solo italiane o solo inglesi, una volta incontrati ci saremmo piaciuti lo stesso.

8. Per Alice: torneresti a vivere in Italia?
Adesso come adesso non tornerei in Italia. Per certi aspetti l’Italia mi manca molto, come per esempio la famiglia, gli amici, il tempo...il sole mi manca da morire! Al momento, però, la mia vita è qui. Ho fatto il passaggio di residenza e il mio passaporto ha l'indirizzo inglese. Io e Fabrizio stiamo cercando di comprare casa e credo che entrambi vorremo costruirci un futuro qui nel UK. Se dovessimo trasferirci in un altro paese di sicuro non sarebbe l'Italia. L'italia è un paese bellissimo ma non offre grandi opportunità ai giovani.

9: Per Fabrizio: lasceresti il tuo Paese per trasferirti all’estero? Perché?
Si, lascerei il mio paese per una più buona opportunità di lavoro o una vita migliore, ma non tornerei in Italia.
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