Ma quali sono le proposte? Detto in poche parole il ministro della Pubblica istruzione del governo Berlusconi, etizia Moratti , si batte per migliorare la formazione professionale, per allungare i tempi della scuola fino a 18 anni e, novità, per ridurre a quattro anni la durata dei licei. Con queste proposte, che verranno discusse il 19 e il 20 dicembre prossimo in occasione degli "Stati generali dell'istruzione", la Moratti vuole far sì che la formazione professionale acquisti importanza e dignità al pari dei licei. Se tutto andrà come il ministro propone, a 14 anni si sceglierà tra istruzione e formazione. Anche i diplomati della formazione potranno iscriversi all'Università e alla formazione superiore. La riforma Moratti prevede poi 12 anni di percorso scolastico invece degli attuali 13 e tiene in vita le elementari e medie, riducendo a 4 gli anni delle scuole superiori.
La commissione speciale messa in piedi dal ministro è presieduta dal pedagogista Giuseppe Bertagna e ha ipotizzato una revisione della legge 30 del 2000, ossia la Riforma dei cicli voluta dall’ex ministro Luigi Berlinguer. Dopo gli Stati generali dell'istruzione il governo dovrà fare una nuova proposta su cui si pronunceranno il Parlamento e le Regioni e se tutto passerà, si prevede che la riforma entri in vigore per l'anno scolastico 2002/2003.
Stando alle posizioni della commissione, che ha previsto finanziamenti per 19mila miliardi in cinque anni, il cuore della riforma dovrebbe interessare quei ragazzi che, per questioni economiche o culturali, sono tagliati fuori dai più prestigiosi licei classico o scientifico. Con questo progetto di riforma gli studenti degli istituti professionali dovrebbero infatti godere di pari opportunità e di maggiori finanziamenti, utili sia per l’economia generale del Paese, sia per il futuro di molti ragazzi oggi destinati ad essere espulsi dalla scuola. In una nota diffusa al termine di un incontro con i sindacati Letizia Moratti fa infatti sapere che: "L'obiettivo è quello di riportare la scuola italiana a livelli di eccellenza nel confronto internazionale, puntando soprattutto sulle zone che hanno bisogno di forte solidarietà".
Ma molti studenti non sono d'accordo con le posizioni del ministro. Specie quelli romani del liceo Tasso, reduci da un digiuno di protesta e da un fallimentare incontro con il ministro, visto più come una "mamma" che un esponente del governo della repubblica italiana. I ragazzi del liceo romano, che non mettono in dubbio le necessità di rafforzare anche i settori più deboli della scuola italiana, si stanno battendo per altre questioni, non trattate dalla riforma Moratti e che riguardano temi scottanti e importanti come la garanzia per la scuola pubblica, gli odiatissimi investimenti per la scuola privata, la gratuità degli studi fino alla laurea, l'apertura di un tavolo per la scelta dei libri di testo, sostanziosi interventi per l'edilizia scolastica e l'immissione in ruolo dei docenti di religione scelti dalle curie.
Una voce per tutti è quella di Niccolò, portavoce del gruppo dei ragazzi che hanno occupato per una settimana il liceo classico Manzoni di Milano. "Noi ci siamo mobilitati - racconta Niccolò - per far sentire una voce contro, che esalti le peculiarità della scuola pubblica rispetto a quella privata, oggetto di tante attenzioni da parte di questo governo. E' da una settimana che occupiamo le aule della nostra scuola e ci diamo da fare per organizzate incontri e dibattiti su temi di stretta attualità, quali globalizzazione, guerra o le politiche di Berlusconi che fa passare un'infinità di leggi senza che nessuno se ne accorga, senza informazioni". Con quali obiettivi? "Per sensibilizzare i ragazzi sulla politica", risponde il portavoce del liceo milanese, che trova il tempo anche per far sapere che durante l'occupazione è stato organizzato un concerto e che le 500mila lire raccolte verranno inviate a Emergency, l'associazione che si occupa delle prime cure per i mutilati delle guerre in Afghanistan.
"Siamo senza parole - riferiscono invece i ragazzi romani dopo l'incontro con la Moratti - Un colloquio scandaloso e inutile e senza diritto di replica per noi". E annunciano: "Diamo appuntamento al ministro nelle piazze di tutto il Paese. La protesta non si fermerà, e non la faremo con le occupazioni, ma con mobilitazioni continue e martellanti".
Una promessa di battaglia da autunno inoltrato...