La zona catanzarese del Parco nazionale della Calabria è facilmente raggiungibile, poiché numerose sono le vie d'accesso.
La Sila Piccola, infatti, è ben collegata sia con l'A3 Salerno-Reggio Calabria, sia con la statale ionica 106. Ottimi sono i collegamenti con le città di Catanzaro e Cosenza ed anche la viabilità interna è buona. Sia per chi proviene da Catanzaro che per chi proviene da Cosenza o Crotone sarà semplice raggiungere la strada provinciale che collega la località Ciricilla a Sersale.
Lungo la strada provinciale, oltrepassato il bivio di Buturo, in direzione Sersale si trova, dopo alcuni metri, la segnaletica del Parco nazionale. Qui è conveniente lasciare l'automobile per una breve ed emozionante escursione lungo il vallo del fiume Tacina.
A pochi metri dal cartello segnaletico del Corpo forestale si trova, sulla sinistra, una strada sterrata che conduce al vallo del fiume Tacina.
Questo è un sentiero percorribile in ogni stagione. La vegetazione è costituita in prevalenza da faggi e pini, mentre non sarà improbabile incontrare volpi e cinghiali.
Alla fine del sentiero vi è un ampio fondovalle con vasti pascoli. È qui che nasce il fiume Tacina.
È un percorso abbastanza semplice, adatto anche a chi è poco esperto della montagna.
Il tempo di percorrenza è di circa un'ora.
Il secondo itinerario consigliato è l'escursione alla valle dei Soleo. Proseguendo lungo la strada provinciale si giunge a Tiriolo.
Alla fine del villaggio si trova il ristorante "La Trota", e, appena dopo un bivio, si prosegue a destra per Mesoraca, fino a raggiungere l'area attrezzata di ristoro in località Spinalba. Questo sarà il punto di partenza per l'escursione.
A sinistra dell'area di ristoro vi è infatti un sentiero che raggiunge il fiume Soleo. È un percorso caratterizzato da un fitto bosco di faggi da un lato e dagli ampi pascoli aperti di Galina dall'altro.
Una volta raggiunto il fiume, dopo mezz'ora circa di buon cammino, l'escursione potrebbe concludersi, ma per i più smaliziati è assolutamente da consigliare la discesa della prima parte del Soleo.
Lungo questo tratto del fiume, infatti, sarà un susseguirsi ininterrotto di salti d'acqua, cascate, rocce e poi caratteristici tronchi secolari marcescenti lungo il letto del fiume.
Lungo il fiume, oltre ai faggi, è facile riconoscere esemplari secolari di cerro.
Questa seconda parte del sentiero è consigliabile ai più esperti, perché le rocce lungo il fiume potrebbero essere viscide e quindi insidiose. La stagione migliore per questi itinerari è la primavera, periodo in cui il fiume s'ingrossa.
Il tempo necessario a questo percorso è di circa due ore.
La terza escursione, di grande interesse paesaggistico, potrà essere la scalata del monte Zigomarro.
Percorrendo la strada statale 179 che passa dal lago Ampollino, bisogna raggiungere il bivio di Spineto e da qui attraversare Villaggio Palumbo per poi raggiungere Villaggio Trepido; da qui, seguendo la segnaletica per S. Giovanni in Fiore, si raggiunge la diga. Qui conviene lasciare l'automobile e subito dopo la diga sulla sinìstra si trova un sentiero. Si dovrà salire per questo sentiero lungo il ruscello verso la cima del monte.
La cima dello Zigomarro è già visibile dalla strada del lago Ampollino ed è caratterizzata dalla mancanza di alberi. Il panorama visibile è davvero suggestivo: alle pendici del monte si trova S. Giovanni in Fiore, mentre più avanti si può ammirare gran parte dei Crotonese e del Marchesato.
La stagione ideale per quest'escursione è l'inverno, quando è possibile godere di vette, valli innevate e cielo terso.
La quarta escursione consigliata è lungo il riume Simmerino.
Il punto di partenza sarà il ristorante 'Il Semaforo", in località Pantane.
Al bivio, dopo il ristorante si deve imboccare la rotabile che serve le casette dell'Opera Sila. Oltrepassate tutte le case, vi è un bivio: qui si deve voltare a destra ed inoltrarsi lungo un sentiero di cui presto si perderanno le tracce.
Qui si trova una vecchia e caratteristica casa colonica, e, continuando la discesa, un ponticello sul fiume. Continuando a scendere si raggiunge il vecchio mulino della Simmerina, ed una volta arrivati in un grande spiazzo, dopo un paio d'ore di cammino, si sarà conclusa l'escursione indimenticabile, tra boschi di pino laricio, ontani, e con la probabile compagnia di qualche simpatico scoiattolo.