CUBA una identità in movimento
CUBA  una identità in movimento
E' nella musica, che con maggior forza si esprime la sintesi culturale che caratterizza l'identità cubana e il suo dinamico processo di formazione e sviluppo.
Gli elementi della ispanità del sud della penisola iberica che erano a loro volta influenzati in quella regione dalla presenza della civiltà araba si fusero alla cultura di origine africana portata dalla mano d'opera schiava utilizzata per sviluppare l'economia, nelle piantagioni di canna da zucchero.
Quello che è certo è che sebbene la congiunzione di musiche venute da fuori ha dato luogo all'espressione musicale cubana, nella quale sono ben riconoscibili elementi ispanici e africani come punti di partenza fondamentali, pure bisogna dar conto delle molteplici influenze europee, latinoamericane, caraibiche e asiatiche, di maggiore o minore importanza.
Nella musica cubana, le frontiere tra il linguaggio colto e quello popolare si sono cancellate con il tempo. Le forme più elaborate della musica di concerto partono quasi sempre dal substrato popolare e nella musica popolare da ascoltare (canzoni) o ballare il discorso ritmico è di una tale complessità che si richiede necessaria una pratica colta per eseguirla e sfruttarla in pieno.
Il secolo XX è stato decisivo per questo processo.Il Son è il complesso musicale cubano per eccellenza. Nel Son si apprezza l'evoluzione di quello che è colto e di quello che è popolare nella musica cubana.
Nacque nella regione orientale dell'isola ed ebbe un inizio a carattere rurale. A Guantanamo ancora oggi esistono forme primitive del Son, come il Nengón e il Changuí, in cui si avverte comunque un trattamento ritmico difficile.
Il Son in seguito passò alle città e già in questo secolo ebbe un'enorme diffusione a partire dalla nascita della radiodiffusione e dell'industria discografica. Insieme al Son godeva di grande popolarità, il Danzón, promosso da orchestre piccole che avevano origine da gruppi che animavano i saloni della "aristocracia azucarera y cafetalera", imitatori a loro volta di quello che succedeva nei saloni europei.
Ma il risultato fu inconfondibilmente cubano: agli strumenti a vento degli inizi, seguiti da quelli a corda e dal pianoforte, si aggiunse una base ritmica di percussione. Nel Danzón, la parte centrale era una frase presa molte volte dal repertorio classico europeo.Da questa epoca in poi Cuba ha influito molto sulla musica nordamericana: la percussione cubana fu quella che originò il Bebop all'intemo del jazz.
La immigrazione di musicisti cubani verso il nordamerica, nelle prime decadi del secolo fu quella che fissò i modelli affinché le espressioni del ballo trovassero uno spazio in questo paese. Anni dopo, questo costituirà la base della Salsa.La rivoluzione cubana trovò una buona espressione nella musica, ma è con la creazione del sistema di insegnamento artistico, che al giorno d'oggi è diffuso in tutta l'isola (includendo anche l'Isola della Gioventù), che la formazione accademica ha raggiunto livelli inediti. Il livello eccezionale dei musicisti cubani è stato determinato dalla sua ampia cultura musicale.

Quasi tutti i musicisti che lavorano nelle orchestre cubane sono capaci di eseguire un Son o un Mambo, e allo stesso tempo interpretare Beethoven, Vivaldi o Liszt.
Il blocco degli Usa contro Cuba ha avuto una ripercussione persino nella musica. Il mercato naturale della musica cubana e la sua area di influenza, come ho detto precedentemente, trovavano uno sbocco negli Usa.
Ci fu pertanto un periodo di isolamento dell'industria discografica cubana dai circuiti internazionali, dominati dalle multinazionali dei disco e dall'industria culturale in generale.
Malgrado queste difficoltà la musica cubana continua ad essere una presenza forte nel mondo di oggi. Si è imposta per l'altissimo livello delle sue esecuzioni, le caratteristiche formali, la sua funzione ludica, i suoi profili sintetici e la sua apertura verso altre musiche del mondo e verso ogni tipo di sensibilità.

Molte volte si apprezza superficialmente il valore della musica cubana, confondendola con una semplice immagine di congas, maracas e mulatte semivestite, quando non la si arriva a confondere con la musica di intrattenimento. È certo che la musica cubana intrattiene, ed è questa una virtù, ma è un intrattenimento colto che esige conoscenza, intelligenza.

E di più, non c'è musica cubana contemporanea senza che gli elementi emozionali, sentimentali e intellettuali si fondano in una stessa espressione.

La musica cubana è stata anche presente nei combattimenti del popolo ed è presente nella resistenza di questi giorni (periodo especial). La tradizione trovadoresca si è spostata sempre dalla canzone d'amore a quella di compromesso sociale, di solidarietà e patriottismo. Non è strano che Carlos Puebla, autore di molte guarachas (versione orientale dei Son) antologiche sia stato l'autore di "Hasta siempre, Comandante", la canzone dedicata a Che Guevara più conosciuta a livello internazionale.
E non è strano che i giovani cubani apprezzino le canzoni d'amore, combattimento, speranza ma apprezzino pure le lucide passioni critiche di Pablo Milanés, Silvio Rodriguez, Sara Gonzáles e altri trovadores.
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Testo tratto da FRANCESCO VESPOLI, Incontri cubani. Personaggi e interpreti della cultura di oggi (Calimera, Essenziale, 1998, pp. 215-221).
Per approfondimenti visitate il sito http://art.supereva..it/archivocubano
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