CHi siamo nell'era di facebook ?
CHi siamo nell'era di facebook ?

Chi di noi non ha un account Facebook, o non comunica con Skype. Ormai abbiamo tutto il mondo a portata di tastiera. Basta un clic e parliamo con una persona che vive nella parte opposta del pianeta.

Ci stiamo risvegliando da un periodo che Immanuel Kant avrebbe definito di profondo "sonno dogmatico", ma a differenza dei sonni dogmatici dei secoli passati gli ultimi deceni passeranno probabilmente alla storia come un'epoca di irrazionali fantasie di onnipotenza e di sconsiderata fede dogmatica nel libero mercato.

Dopo la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, i sostenitori del libero mercato, che avevano conquistato i regni dell'economia negli anni di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, assunsero un atteggiamento trionfalistico:il crollo del comunismo, la dissoluzione dell'Unione Sovietica e della sua sfera d'influenza venivano portati a dimostrazione di come ormai il vangelo del libero mercato fosse l'unica religione ad avere validità universale.

Il valore di ogni cosa, dalle aziende alle religioni, dai dischi alle idee, cominciò a essere definito in termini di graduatorie e classifiche:mercati azionari, agenzie di rating, liste di bestseller, numero di clic sul web. Era logico che questo sistema fosse esteso anche agli essere umani, e questo processo di riduzione a merce di ogni cosa fu accelerato dal nuovo sistema globale del cosiddetto infotainment, che unisce informazione e intrattenimento.

Una delle attività principali di questo sistema è classificare le persone in vista dei propri scopi: ha bisogno di creare celebrità globali per fini pubblicitari e di marketing. Il risultato è la promozione di due modelli di vita validi in tutto il globo: la celebrità (ovvero la quantificazione di quanto si è conosciuti) e il successo economico.

I nuovi sistemi di classificazione hanno determinato il valore dell'individuo,calcolando in base a una serie di fattori che vanno dal numero di amici su Facebook a quello dei risultati delle ricerche su Google, fino alla posizione occupata nelle sempre più numerose liste delle persone più influenti, popolari, sexy, potenti o ricche di una città, di una nazione e, infine, del globo. La riduzione a merce del sè ha determinato un'instabilità costante nell'autostima e nella sensazione di vivere un'esistenza piena di significato. Il risultato è un disagio esistenziale continuo, oggetto di cure inutili a base di farmaci psicotropi e facili consigli spirituali da parte di guru dell'auto-aiuto, che diffondono la convinzione che celebrità e ricchezza sarebbero solo una questione di forza di volontà e coraggio.

Ben presto, però, la consapevolezza di vivere in un mondo globale è diventata realtà per chiunque vedesse la televisione via cavo. L'operazione "Tempesta nel deserto", la prima invasione dell'Iraq nel 1991, con i suoi reporter al seguito, permise agli spettatori di tutto il mondo di condividere in tempo reale l'esperienza delle truppe che entravano in Kuwait e in Iraq. Rese anche chiaro a tutti che ciò che avviene in un punto del mondo ha ovunque potenti riperscussioni. L'11 settembre 2001 ha portato tutto ciò a un livello ulteriore. Entro pochi minuti dal momento in cui CNN diede la notizia che il primo aereo si era schiantato contro la Torre Sud, il mondo intero era incollato agli schermi televisivi, assistendo al primo attacco terroristico della storia trasmesso in diretta globale, un'esperienza che ha cambiato all'istante il modo in cui la gente, da New York a Canberra, e da Roma a Buenos Aires, percepisce il mondo.

Sul piano culturale, la potenza dell'interconnessione globale ha investito la generazione più giovanie grazie alla nascita di MTV, che ha iniziato a trasmettere nel 1981 e si è trasformata velocemente in un fenomeno globale. Nuove forme d'arte come i video musicali si sono diffuse in tutto il mondo nel giro di pochi anni, creando una lingua franca per i giovani del pianeta.

L'avvento di internet ha veramente cambiato in modo drastico la vita quotidiana della gente comune. In passato, ci volevano anni di duro lavoro perchè concetti, idee e brand acquisissero un valore globale riconoscibile. Oggi, immagini, idee e informazioni attraversano il globo alla velocità della luce. Internet ha consentito a brand come Google e Youtube di diffondersi in pochi mesi in tutto il pianeta e di cambiare la vita delle persone, dal modo in cui si attua una ricerca a quello di condurre la propria vita sociale.

MySpace ha permesso di sbirciare negli aspetti più privati delle vite di persone che si trovano dall'altra parte del mondo. Youtube consente ai predicatori musulmani egiziani di raggiungere fedei nell'Oregom; grazie ad Amazon.com si può ordinare l'ultimo romanzo di Stephen King il giorno stesso della sua pubblicazione, indipendentemente dalla propria residenza.

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