L'orso in Trentino? Un putiferio che non si placa con facilità: al vaglio degli inquirenti ora le responsabilità penali, ma anche amministrative, del Ministero per l'Ambiente e dell'Assessorato all'Ambiente del Trentino. Il motivo scaturisce da un episodio increscioso accaduto a Pinzolo, dove un uomo di robusta corporatura, recatosi nei boschi per funghi, attratto dalla vista dell'orsa Daniza, non si è allontanato, bensì ha riportato delle ferite a una gamba e un enorme spavento traumatico.
Di fronte all'episodio, inizialmente valutato come "accidentale" si sono susseguite le decisioni tardive e frenetiche dei gestori del progetto Life Ursus, un progetto europeo, rinnovato proprio ad Agosto, che contempla il reinserimento del plantigrado in Trentino.
Dalla cattura all'isolamento, passando per l'abbattimento, l'orsa Daniza ha attirato in Trentino, ma anche in Italia, un numero altissimo di ambientalisti e persone non ambientaliste, mobilitate dalla "questione orsa". A distanza di un mese circa dall'accaduto l'epilogo, dei peggiori: la decisione di distaccare Daniza dai cuccioli, la decisione della procedura narcotica che l'orsa non era in grado probabilmente di tollerare per un passato episodio simile che ne dimostra il problema, infine la morte.
L'Italia ha letto in questo atteggiamento un grave atto di irresponsabilità e di impreparazione alla gestione dell'orso, che da una parte spaventa, poiché si presume che tutto il Progetto sia disorganizzato che possa ripetersi quanto accaduto, dall'altra ha indignato i turisti che hanno sempre visto in questo Progetto un modello da imitare. Da qui la campagna per boicottare il Trentino, il cui turismo è composto da ambientalisti, sciatori, camminatori, fungaioli e amanti dell'arte. La campagna è ormai diffusa in tutta la rete.