Con il termine Archivio si intende sia l’insieme di documenti che sono conservati in un edificio sia l’istituto fisico in sé. I documenti sono, nello specifico, i Documenti Archivistici: testimonianze di eventi politi e sociali passati, memoria di una società organizzata, fonte insostituibile per la conoscenza della storia. Tali documenti, legati fra loro reciprocamente da un vincolo originario, non sono mai prodotti con l’intenzione di diventare testimonianze vere e proprie da sottoporre all’analisi di storici, archivisti e studiosi; nascono invece con finalità giuridiche o amministrative legate alle competenze e alle funzioni degli enti e degli uffici che li generano: perché si possa parlare di documento, infatti, è necessario che esso sia stato prodotto nel corso dello svolgimento di un’attività amministrativa. I documenti archivistici possono, inoltre, venire generati e raccolti da vari soggetti, pubblici e privati, semplicemente per soddisfare le proprie esigenze di tipo pratico-operativo. Qualunque sia la ragione per cui la documentazione archivistica viene prodotta, essa non nasce mai con lo scopo di essere usata come fonte storica. Però può essere sfruttata come tale. Il ruolo di un archivio, grazie al lavoro dell’archivista, è infatti quello di conservare i documenti prodotti nelle epoche passate e soprattutto di attuare il compito attivo di ricerca scientifica che comprende l’ordinamento, la inventariazione, la valorizzazione del patrimonio archivistico. La struttura gerarchica della documentazione conservata nei vari istituti è complessa: i fondi archivistici, ovvero un complesso di documenti prodotti da un determinato ente o ufficio, sono infatti articolati in serie, sottoserie, ecc, fino ad arrivare alla singola unità, cioè ai singoli documenti, senza trascurare la fitta rete di relazioni che li lega. Un archivio ben strutturato e dotato di ottimi strumenti di ricerca permette allo studioso di eseguire quella che viene definita Ricerca Archivistica, basata sul discendere e risalire la gerarchia dei livelli descrittivi e di passare dalle descrizioni della documentazione a quella dei soggetti produttori e viceversa. Ad affollare le sale studio degli archivi per consultare la documentazione antica non sono solo studiosi e storici, ma anche scrittori in cerca dell’ispirazione per un nuovo libro. Gli archivi (come ad esempio gli Archivi di Stato, presenti in ogni capoluogo di provincia), inoltre, aprono regolarmente le porte al grande pubblico con visite guidate che permettono di passeggiare tra scaffali di documentazione risalente anche a mille anni fa. Per informazioni basta cercare on line i siti web dei suddetti Istituti.