Dal Favonio al Fono: asciugacapelli
Dal Favonio al Fono: asciugacapelli
Un antico detto dice che nessuna donna rinuncia ad essere carina anche in tempi di carestia. Ci piace tanto vero avere capelli belli e lucenti? Se mentre ce li asciughiamo la corrente va via andiamo in panico vero? Perché? Semplice perché l’asciugacapelli non funziona senza elettricità e non può emettere il getto di aria calda che ci permette di asciugare i capelli. Sapete esattamente come funziona questo utensile già presente dal 1920 a Racine nel Wisconsin?  Il getto di aria viene generato da un motore elettrico che fa ruotare una ventola. Di conseguenza l’aria si posta verso uno o più resistori elettrici, il getto viene riscaldato e poi soffiato fuori. Quanto invece all’origine del nome sembra derivare da un vento italiano chiamato favonio.  Infine l’asciugacapelli è stato realizzato fondendo il principio di unione dell’aria uscente da un’aspirapolvere con un motore da frullatore. I primi asciugacapelli erano molto ingombranti e non davano risultati soddisfacenti. Ad ogni modo riuscirono a catturare l’attenzione di molti consumatori tanto da riuscire ad evolversi e sopravvivere attualmente grazie anche alla regolazione della velocità di diffusione sia dell’aria che del calore. Oggi l’asciugacapelli è lo strumento indispensabile per i parrucchieri con il quale riescono a fare messa in piega e innumerevoli acconciature per le clienti più esigenti!
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