Tacchi costosi
Tacchi costosi
Chi bella vuol apparire un po’ ha da soffrire. Il vecchio detto continua ad essere efficace anche, e soprattutto, all’alba del nuovo millennio, visto che tra diete simili a digiuni, cerette sempre più invadenti, sedute di trucco e parrucco più lunghe di una maratona, la settimana di un gran numero di donne è impegnata anche al di fuori del lavoro.
Ma, durante i vari appuntamenti di genere lavorativo o estetico, c’è una cosa che ci accompagna sempre: i tacchi delle scarpe. Sempre più alti, sempre più scomodi, sempre più belli. Non c’è dubbio che i tacchi slancino la figura femminile e diano alle gambe una linea decisamente più attraente di quella che realmente hanno. Ma, se potessero parlare, i piedi non sarebbero proprio entusiasti delle scelte della moda che elevano sempre più gli stiletti.
Qualche tempo fa, in Gran Bretagna, una nota marca di calzature commissionò una ricerca sulle donne dai 15 anni in su, che ha rilevato che ogni anno vengono spesi circa 29 milioni di sterline (più o meno 36 milioni di euro) per sottoporsi a interventi di “raddrizzamento” delle dita dei piedi, di estrazione di calli e unghie, di “riparazione” dei nervi danneggiati dall’innaturale andatura che si assume sui tacchi. Si stanno, inoltre, diffondendo gli interventi che inseriscono uno speciale filler nel tallone, per rendere più confortevole (o meno disagevole) il passeggiare.
Senza arrivare alle modelle, in molti ambienti di lavoro quello dei tacchi alti è un requisito richiesto alle donne: segretarie e commesse lo sanno bene. La dottoressa Lorraine Jones della Society of Chiropodists and Podiatrists afferma che “E’ da considerarsi un fattore discriminante che le donne siano costrette a portare tacchi alti come richiesto in certi ambienti di lavoro, mentre gli uomini possono muoversi in maniera disinvolta con scarpe basse e comode. Non vogliamo mettere al bando i tacchi, solo che non sono adatti per il lavoro di tutti i giorni, le donne dovrebbero avere l’opportunità di poter scegliere delle scarpe più comode”. Però, ammettiamolo, noi donne siamo molto affezionate a questi strumenti di tortura, e, nonostante gli avvertimenti dei medici, difficilmente sceglieremmo di indossare le comode scarpe da ginnastica per andare ad un appuntamento anche solo minimamente importante.
A dir la verità c’è anche chi si agghinda con trucco e tacchi semplicemente per andare a fare la spesa, perché chissà che il principe azzurro non si nasconda tra una barbabietola e una cespo di lattuga! Siamo un po’ masochiste, ma in fondo ci siamo abituate ed è difficile rinunciarci. Anche se magari tra un tacco da cinque centimetri e uno da dodici c’è una certa differenza. Ma, chi è causa del suo mal…
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