Svapando passa il tempo e si abbandonano le sigarette: deve essere questo il pensiero del 2% di italiani ex fumatori di sigarette che attualmente è passato alla sigaretta elettronica come sostitutiva della sigaretta di tabacco. Oltre a questi una buona parte di fumatori che alterna sigaretta elettronica e sigarette reali per diversivo e molto anche per moda.
La sigaretta elettronica è in Italia da almeno 5/6 anni, prima in forma di sigaretta di plastica, si vendeva in farmacia, in centri specializzati, ora essendo diventata un vero e proprio business che sta per esplodere a giorni, mesi il Governo medita su come porci una tassa e i tabaccai riflettono su come fare a rendere questo oggetto un utile vendita e non una concorrenza ad interim.
La si può vedere da questo punto di vista, la polemica, oppure limitarsi a constatare che il fumatore svapatore va a coprire con dosi di 15/40 sigarette di nicotina, la dose giornaliera, contro invece un 10/15 sigarette che avrebbe fumato con le bionde. Toglie l'anidride carbonica e lascia solo la nicotina e l'aroma. Ecco la causa del gusto modaiolo: gli aromi, buoni e gustosi, che invitano a svapare anche quando se ne avrebbe abbastanza.
Perché nella sigaretta elettronica cade più nicotina che non nella sigaretta di tabacco? La risposta la danno i tecnici specializzati, che spiegano come la assunzione attraverso il vapore sia più completa (pensiamo all'aerosol) che non in una sigaretta che si brucia per almeno un quinto da sola, mentre il dosaggio sta alla precisione della persona che si prepara la sigaretta. Si uniscono a questo gli aromi buoni che invitano a svapare di più.
Le sigarette elettroniche si possono comprare nei centri specializzati o su internet, in alcuni paesi del mondo sono vietate, ad esempio in Brasile, Norvegia, Canada, Turchia, Cina, Australia e Uruguay; la Cina le produce per esportarle e in Francia sono considerate, come negli Stati Uniti dei farmaci o dei para-farmaci. Chi ha ragione? Parlateci della vostra esperienza!