Pantaloni a Parigi: quasi proibiti
Pantaloni a Parigi: quasi proibiti
Siamo nell’800 in Francia, quando durante l’età dell’impero alle donne veniva proibito di vestire con panni maschili, concentrando l’abbigliamento sulla gonna e sugli abiti e impedendo di fatto alle donne di portare il pantalone.
Passano gli anni e cambiano le tendenze, ma la norma francese ancora non si adegua, solo a metà del 1800 le donne che vanno a cavallo potranno portare i pantaloni, un uso poco cortese in ogni modo per i francesi, che ammettono questa deroga di mala voglia, aggiornandosi a una tendenza inglese, quella di cavalcare il cavallo appunto alla inglese, quindi cavalcioni e non sedute di lato.
Nel 1969 la rivoluzione della società moderna permette di adeguare le usanze per le donne che lavorano e che usano la bicicletta per spostarsi in città. Non dimentichiamo che il femminismo ha avuto radici proprio in quella parte di Europa.
Un paradosso quello della vecchia normativa, che riguarda proprio Parigi, la capitale della moda e dello stile, che da un lato conserva sempre lo spirito di distinguersi per quel certo che, tipicamente francese, che predilige la leggerezza e la spontaneità, nonché una tradizione “noblesse” et “enfant” e che dall’altro poco apprezza la modernità e la sterilità della moda europea.
Non dimentichiamoci che il carattere francese nel vestire della donna si distingue anche per il nudo nella gamba sia con l’abito che con la gonna, un retaggio culturale tradizionale che si rifà a modelli precisi, per cui niente gambaletti, poche calze, ed è proprio questo un vezzo tipicamente “parigino” e inconfondibile.
Anche su questo insomma la capitale della moda si differenzia e così è stato fino a ieri, quando nel bel mezzo del 2010 una componente del partito radicale ha fatto notare che per discutere di abbigliamento (altrui) prima bisogna guardare “ai propri panni sporchi” tirando in ballo questa clausola, che va a cozzare con le necessità degli stessi corpi della Difesa, Esercito e Polizia.
A ben vedere però pure le divise che sono presentate dai corpi nazionali mostrano sempre di preferenza una tenuta femminile con stivali e gonna, anzi, le tradizioni legate all’età coloniale sono state ribadite proprio dalla Gendarmerie Nazionale, che nel 2002 ha presentato TeTra, Tenue de Tradition, rimodellando parecchio della vecchia divisa, ma mantenendo la posizione sulla divisa femminile ufficiale rigorosamente con la gonna a mezzo stivale.
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