
La cera è una sostanza di origine animale che le api producono come materiale da costruzione. Trattasi di una sostanza grassa secreta dalle ghiandole sericere delle api di 10-16 giorni.
Emessa sotto forma di goccioline che si rapprendono in scaglie fra i segmenti dell’addome, viene lavorata con le mandibole, addizionata di piccole quantità di polline e di propoli ed utilizzata per le costruzioni delle api. Prima con le arnie rustiche si produceva più cera, ora con l’impiego dei favi e il riutilizzo dei fogli cerei la produzione è diminuita ed è appena sufficiente per i bisogni dell’apicoltore.
Caratteristiche organolettiche e fisiche: La cera si presenta come una massa compatta opaca, di colore variabile dal bianco-grigiatro al marrone scuro (di solito giallo). E’ untuosa al tatto, plastica al calore della mano. Ha odore aromatico che ricorda quello del miele e della propoli. E’ insolubile all’acqua, poco il alcool freddo. Abbastanza in etere, completamente solubile, invece, in trementina (o acquaragia), cloroformio.
Fonde a temperature comprese tra 62 e 66°C, ha densità pari a 0,953-969, quindi galleggia in acqua.
Usi e proprietà: Attualmente il principale uso della cera è il suo riutilizzo da parte degli apicoltori per la fabbricazione dei fogli cerei. Oltre a tale impiego, la cera viene utilizzata dall’industria per operazioni di filatura, in alcuni prodotti dentari, in cere per lucidare i mobili, nella preparazione di lucidi da scarpe, nella fabbricazione di fiori artificiali, ecc. Numerose applicazioni trova anche in campo farmaceutico (preparazione di unguenti, pomate, cerati, impiastri, ecc.) e cosmetico (dagli sticks per labbra alle creme).
La cera d'api grezza viene venduta a circa 9 euro/kg.