Vorrei iniziare con una rassegna di vegetali che, normalmente usati nell’alimentazione quotidiana, hanno anche una non indifferente azione terapeutica. Usati, con modi e preparazioni diverse, in tutti e due i casi a tavola come in terapia, rispondono alle esigenze di un organismo bisognoso di un semplice aiuto o di cure specifiche.
BORRAGINE( Borrago Officinalis L.)
Questa pianta così comune un po’ dovunque, nei luoghi coltivati come in quelli incolti, dal mare alla zona sub-montana di tutta la penisola, è riconoscibile per il fusto carnoso alto circa 50 cm. e le foglie ovali quasi sprovviste di picciolo, ricoperti il primo e le seconde, di fitti peli lunghi ed ispidi. I fiori, riuniti in pannocchia all’apicedi lunghi peduncoli, sono stellati ed hanno un bel colore turchino. Penso che passeggiando in campagna, il riconoscimento non risulterà poi tanto difficile, magari con l’aiuto di qualche cortese contadino. Ed è importante saper riconoscere la Borragine, perché, se per l’uso terapeutico si può ricorrere al prodotto essiccato del commercio, per gli usi in cucina, ove è un alimento sano e delizioso, bisogna raccoglierla con le proprie mani e possibilmente in luoghi lontani dall’inquinamento delle strade e dei concimi chimici. I giovani germogli si fanno in insalata e le foglie vengono cotte come gli spinaci che sostituiscono egregiamente, o preparate in gustose frittate, in alcune regioni le foglie si mangiano in umido con le lenticchie. I fiori danno sapore alle insalate di campo e servono come guarnizione per vari piatti. Un’insalata molto buona, rinfrescante, depurativa e leggermente lassativa, adatta per chi ha problemi di linea, è “l’insalata di campo fiorita”, i cui ingredienti, tagliati fini e mescolati, sono: foglie di Malva g 50, Crescione 50 g, foglie di Tarassaco 50 g, Acetosa 30 g. foglie di Borragine 30 g, foglie di Margheritina 30 g, si aggiungono 5 g per qualità di fiori di Malva, petali di Margheritina e petali di Rosa Selvatica, si condisce con olio, aceto e sale.
Pare che l’uso terapeutico della Borragine fosse sconosciuto agli antichi, benché il Lemery (1721) sostenga che “ il suo fiore è uno dei tre fiori cordiali, che hanno gli Antichi stabiliti nella Medicina”. La pianta è originaria della Siria e fu introdotta in Europa nel Medioevo. Alcuni, riferendosi alle sue proprietà, fanno derivare il nome da una parola araba che significa “sudore”, altri dal latino “borrago” di cui però non si conosce il significato.Oggi sappiamo che nella foglia vi è una notevole quantità di sali (nitrato di potassio, sali alcalini) e che da essi deriva la proprietà depurativa del sangue della pianta, i sali infatti vengono portati al sistema linfatico e quì vi viene esercitata un’attività farmacodinamica di cui risente al il sangue nella sua struttura molecolare. Questa teoria sostenuta dal Palma, vuole dimostrare che la Borragine non sottrae impurità alla struttura molecolare del sangue, ma svolge azione riparatrice sulle ghiandole del sistema linfatico, funzionando anche da ricostituente per organismi deboli in ogni età.
Spero di non essere stata noiosa, grazie della vostra attenzione.