Quasi tutti i giorni mi viene rivolta questa domanda, cosa ne pensi ? Fa male, fa bene, quante tazze al giorno, stringe i vasi o li dilata, è una droga….. e così via. Pochi sanno che ogni anno escono più di mille pubblicazioni sull’argomento, molti sanno che a provocare danni o benessere è la caffeina e pochi sanno che nel caffè sono contenute circa un migliaio di sostanze.
Un antico proverbio turco lo definisce:
“caldo come l’inferno, nero come la notte, forte come la morte, ma dolce come l’amore”
Esistono circa 40 specie di Caffè: la più pregiata è quella arabica (coffea arabica L.) che vegeta in Etiopia, in Arabia e nell’America del Sud. (Qui vorrei ritornare indietro con la memoria, quando per la prima volta ho visto quelle immense piantagioni di caffè, ho pensato per un attimo di essermi persa nei meandri più nascosti della vita).
Si usa il seme che contiene tra i suoi principi attivi: alcaloidi (caffeina, trigonelina), oli essenziali (caffeine che dà il tipico sapore), acidi vari (galattano, mannano, pectine), caffeotossina (che si forma nella tostatura e si elimina con l’ebollizione o il trattamento con vapore), olio grasso (acido linoleico). L’origine della pianta è nell’Abissinia (provincia di Caffa), di dove passò nelloYemen e di qui raggiunse la Mecca. I Turchi, dopo la conquista dell’Egitto cominciarono a farne largo uso ed a Costantinopoli nel 1554 nacque la prima bottega del caffè. In Italia la prima bottega fu aperta a Venezia nel 1600 e nello stesso luogo nacque nel 1620 il “Caffè Florian” luogo d’incontro degli intellettuali.
Le leggende sono tante: una parla di un pastore abissino che notò la vivacità delle sue capre che brucavano delle bacche rossastre, un’altra afferma che il Caffè fu donato a Maometto dall’arcangelo Gabriele, un’altra ancora racconta come Allah abbia bevuto caffè nel giorno della Creazione. Le principali proprietà sono date dalla caffeina contenuta nel seme; questa viene persa, durante la tostatura, in quantità proporzionale al tempo di durata della torrefazione. Perciò i grani scuri (che usiamo in Italia) contengono meno caffeina di quelli marrone-chiari (all’americana) poco tostati. Anche il modo di preparazione varia il contenuto in caffeina. Nel caffè casalingo fatto con la “Moka” ne troviamo circa 90 mg.,o con la Napoletana 50-120 mg., nell’espresso del bar 80 mg., nell’americano filtrato 30-200 mg., nello scandinavo bollito 100-150 mg., nel caffè solubile 40-115 mg..Il caffè è un cardiocinetico, un tonico nervino, migliora la respirazione sia in ampiezza che in frequenza, aumenta la resistenza alla fatica, dilata le coronarie, ma, in particolare, è attivo sulla microcircolazione periferica con conseguente aumento della irrorazione della corteccia cerebrale: i centri nervosi del cervello vengono eccitati (aumento della attività intellettuale e della percezione con stimolazione dei riflessi e dell’immaginazione). Per attacchi violenti di mal di testa, sovente viene consigliato di berne una o due tazze, e subito se ne ha un grande beneficio. Il caffè se assunto in quantità, può però portare ad insonnia, a confusione psichica e ad ebbrezza (turbe sensitive varie). Viene usato in terapia come eccitante in avvelenamenti da alcool e da derivati dell’oppio, come analettico cardiaco e respiratorio nei collassi, come spasmolitico nelle allergie asmatiche ed anche come diuretico per l’azione dilatatrice sui vasi renali.Le persone ai quali il caffè è sconsigliato sono: gli ipertesi perché provoca un aumento temporaneo della pressione; gli anziani per il rallentamento (30% fisiologico del metabolismo, gli ammalati di gotta per la metabolizzazione della caffeina in acido urico, le donne in gravidanza e le nutrici perché la caffeina passa nella placenta e nel latte materno. Tutte queste persone potranno ricorrere al caffè decaffeinizzato perché non è la caffeina a dare aroma, gusto e colore e perché i moderni sistemi di estrazione non lasciano sostanze estranee.Vorrei ancora aggiungere, per la gioia dei puri del calcio, che la caffeina è nell’elenco delle sostanze dopanti del Comitato Olimpico Internazionale perché sostanza ergogenica, cioè in grado di aumentare le prestazioni atletiche (fa risparmiare glicogeno fonte di energia per gli atleti, riduce la sensazione di fatica e migliora la prontezza dei riflessi).
Ora non vorrei scoraggiare tutte le persone che fanno uso del caffè, ma vorrei solo consigliare di:
Consumiamo pure caffè, ma non in misura superiore a 2-3 tazzine al giorno, meglio se dolcificato con sostanze ipocaloriche.
Come sempre, spero anche questa volta di aver risposto a tante domante su questo argomento, e di esservi stata utile.
Se avete bisogno di ulteriori informazioni, scrivetemi, sarò ben lieta di rispondervi.
Una saluto a tutti da Marialuisa B.