Cari lettori di Donnissima, nella nuova tappa del nostro viaggio nella magia verde incontriamo una pianta dal nome molto attuale nel nostro intercalare quotidiano: la Digitalis Purpurea. Questa pianta dai bellissimi fiori tubolari rosa, insieme a sua sorella la Digitalis micrantha dalle corolle giallo pallido appartiene a specie spontanee. Addirittura, il ben noto Giovanni Pascoli nei suoi “Primi pometti” le definiva “ Una spiga di fiori, anzi, di dita spruzzolate di sangue”. Questa pianta dai fiori tubolari è infatti il fiore dei boschi radi, dei sentieri montani: una pianta fatata. A riguardo, famosa è una fiaba irlandese dove si racconta di corolle di digitale infilate alle zampe delle volpi le renderebbero invisibili alla caccia. Per i principi attivi che questa tipologia di pianta contiene, una miscela di glicosidi, la pianta è molto velenosa. Si usa in campo medico per l’estrazione di principi cardiotonici e diuretici. L’altra pianta della quale voglio parlarvi è il Mughetto che da tempo immemore rappresenta il simbolo della purezza per eccellenza ed è una pianta dedicata alla Vergine Maria. Il nome scientifico è Convallaria majalis, ed è raro allo stato spontaneo e in molte regioni d’Italia è specie protetta. Si può coltivare anche in vaso, in penombra. I fiori, candidi e profumati, spuntano in primavera. Fino al Novecento, foglie e rizomi essiccati servivano come polvere da starnuto per liberare il naso e purificare la mente. Una pratica rischiosa data la tossicità della pianta. Tra i principi attivi, saponine e glucosidi hanno un’azione accertata sul cuore. In omeopatia, si impiegano gli estratti per rafforzare il muscolo cardiaco e nelle aritmie.