Le nostre sigarette in pacchetto sono piene di batteri, in parte li contengono da sé, in gran parte glieli trasmettiamo noi quando portiamo i pacchetti in tasca, li maneggiamo, offriamo sigarette ai passanti.
Mi trovavo oggi a fare una considerazione: abitualmente uso tabacco sfuso, che manipolo solo con le mie mani e conservo esclusivamente sulla mia scrivania. Aprivo un pacchetto morbido e - per istinto - l'ho aperto dalla parte dell'accensione, pensando che sarebbe stato davvero poco salubre esporre il filtro alle contaminazioni. La mia curiosità - per non cadere nella fallacia delle semplici considerazioni banali - mi ha fatto andare oltre.

Ho trovato uno studio, che parla di questo. L'Università del Maryland ha parlato di sigarette e batteri, confermando la mia supposizione: nelle sigarette confezionate sono contenuti il Batterio Acinetobacter che causa infezioni polmonari, Bacillus, Clostridium che è associato alle infezioni dello stomaco, lo Pseudomonas e qui viene l'iinteressante, che è considerato (10%) uno dei batteri che causano più ospedalizzazioni negli Stati Uniti.

Non si chiarisce il perché nel tabacco ci siano così tanti batteri, uno dei motivi potrebbe essere legato alla conservazione, perché il tabacco non è mai secco, ma deve sempre essere mantenuto umido per essere malleabile. Le nostre sigarette sembrano asciutte, ma non lo sono.
Concludevo quindi che portare con sé il pacchetto di sigarette, abitudine che io non ho, aggiunge a questa situazione anche il problema della contaminazione ambientale. Che il pacchetto delle sigarette, dopo il telefonino e dopo le maniglie delle porte, sia una delle "bombe batteriche" di cui siamo circondati? (MC)