Il 22 aprile scorso è stata celebrata in Italia, per la prima volta, la Giornata della Salute della Donna. L'iniziativa ministeriale ha avuto poco riscontro sulla stampa, sebbene in prima persona la Ministra Beatrice Lorenzin si sia fatta testimonial con altri personaggi famosi come Cinzia Leone, Anna Fendi, Elena Sofia Ricci, Alessia Navarro, Barbara Porta, Annalisa Manduca e Alice, donne che fanno parte del mondo dello spettacolo, della moda e dell'arte.
L'evento ha chiamato in causa anche il Presidente della Repubblica, Mattarella, che con il suo messaggio ha ricordato come, in Italia, l'età media della donna sia superiore a quella dell'uomo, viviamo di più, ma durante la vita le malattie colpiscono le donne in proporzione percentuale di più degli uomini. «La salute è un diritto fondamentale di ogni persona e deve essere garantito attraverso cure appropriate e accessibili a tutti. - ha scritto alla Lorenzin il Capo dello Stato - Le conquiste della medicina devono sapersi orientare verso una crescente personalizzazione delle cure. Non siamo tutti identici, ma abbiamo tutti lo stesso diritto ad essere curati nel modo migliore. La sensibilità nei confronti delle patologie che colpiscono l'universo femminile è cresciuta negli ultimi anni, permettendo di tenere conto della fisiologia della donna e di individuare percorsi e trattamenti adeguati alle caratteristiche femminili. Questa crescente consapevolezza deve trasformarsi in stimolo al potenziamento dell'accesso alle cure, all'educazione e alla prevenzione».
Il fatto tragicamente ironico è che la donna, ma anche l'uomo, in seguito alle decisioni prese dalla spendig review, si è vista togliere parecchie visite di controllo e di prevenzione, proprio per mano della Ministra Lorenzin. Una scelta certamente necessaria dove c'erano eccessi, ma negativa dove - al contrario - parliamo del ceto medio basso, parlano le statistiche, la sensibilità per la propria salute è inferiore e le persone di trascurano (MC).