Ne sentiamo parlare spesso, c’è chi elogia i suoi benefici e chi invece sostiene abbia degli effetti collaterali, e allora la curiosità mi ha spinto a fare qualche ricerca in più e a cercare di capire meglio di cosa si tratta. Innanzitutto, il termine Ayurveda deriva dal sanscrito, antica lingua indiana, ed è una parola composta da ayur, durata della vita o longevità, e veda, conoscenza rivelata, e sta ad indicare un vero e proprio sistema medico che raccoglie aspetti di prevenzione e di cura permettendo così di migliorare la qualità e la durata della vita.
Per tale cultura, quindi, questo massaggio rappresenta una pratica capace di trasformare le energie compresse e di consentire al proprio corpo, sia fisico che energetico, di rigenerarsi e di ritrovare integrità e spiritualità.
Non esiste un massaggio Ayurvedico predefinito ma ce ne sono di diverse tipologie, e diciamo che in generale esso agisce su tre piani: fisico, in quanto rilassa il corpo, migliora l’elasticità dei muscoli, la flessibilità della colonna vertebrale e delle articolazioni; sul piano psichico, eliminando lo stress e rilassando la mente; sul piano spirituale, che rappresenta quello principale, anche se ovviamente è il più difficile da realizzare.
La sua durata deve essere di almeno 60 minuti ed è meglio praticato in un ambiente calmo e tranquillo, con luci tenue, candele e magari qualche musica rilassante.
Può avere degli effetti positivi anche su insonnia, emicrania, stanchezza e digestione, ma anche controindicazioni in presenza di dolori e infiammazioni.
Con il massaggio ayurvedico è possibile progressivamente riprendere contatto con la parte più profonda di se stessi, con la propria anima. E' per questo che viene anche chiamato: il massaggio dell'Anima.