Le intolleranze alimentari sono responsabili di una minore difesa dell'organismo e possono provocare stanchezza, sonnolenza, cefalee, ansia, difficoltà di concentrazione, difficoltà respiratoria, disturbi all’ apparato gastro-enterico, reazioni dell’ organismo ad alimenti presenti normalmente nella dieta.Cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi disturbi. I fenomeni di intolleranza o ipersensibilità alimentare sono dovuti a una specie di fenomeno di accumulo, come se si trattasse di un avvelenamento progressivo. Praticamente qualunque organo o sistema può essere interessato.Scoprire l'alimento che ci fa star male tramite il comune buon senso è impossibile perché l'effetto dell'intolleranza non è immediato e si cumula nel tempo, e non è quindi facilmente ricollegabile al cibo che la determina. La correlazione fra alimento sospetto e disturbo non è evidente e facilmente identificabile, se non con particolari metodiche di indagine. La diagnosi delle intolleranze alimentari rappresenta un difficile problema : benché esse esistano e possano essere dimostrate, non vi è ancora molto accordo tra gli studiosi.Infatti mentre da una parte alcuni ne negano l’esistenza, altri invece ne sovrastimano l'incidenza, almeno in termini di frequenza; ed in effetti, talvolta può essere molto difficoltoso districarsi e distinguerle. Si sa che probabilmente la manifestazione di intolleranza-allergia sta seguendo un trend in aumento: l’ultima frontiera dell'alimentazione, quella degli alimenti geneticamente modificati OGM, produrrà certamente nuove sintomatologie legate all’alimentazione. Esistono diversi test che promettono di rivelare le intolleranze alimentari. È importante rilevare che si tratta di test non convenzionali, cioè non accettati univocamente dalla classe medica. La fisiokinesiologia mette in relazione le intolleranze alimentari con il calo della forza associato all'assunzione dell'alimento tramite il Test delle Intolleranze Alimentari. La misurazione delle variazioni di tono muscolare che si verificano quando il paziente ingerisce la sostanza da testare o ne è a contatto consente di valutare con molta precisione il grado di sensibilità verso quella stessa sostanza.. Apparecchiature elettroniche controllate da computer consentono di amplificare ed evidenziare la risposta. Il test dall’esito immediato, del tutto innocuo ed indolore, consente di indagare oltre 120 fra sostanze ed alimenti . Una volta capito a quali alimenti si è intolleranti la pratica spesso più adottata, ma anche la più sbagliata è quella dell’eliminazione totale dell'alimento. Questa comportamento può infatti provocare un 'eccessiva reazione nel caso in cui il soggetto assuma magari senza saperlo la sostanza incriminata.Inoltre, poiché la sostanza incriminata è spesso troppo comune la dieta diventa praticamente impossibile da seguire, con il rischio quindi di non portare a termine il percorso di disintossicazione.La soluzione consiste in una dieta a rotazione in cui la sostanza nociva viene eliminata per un numero significativo di giorni consecutivi (almeno tre); segue poi un giorno libero durante il quale si può mangiare ciò che si vuole (quindi anche le sostanze non tollerate), per ritornare poi gradualmente al regime controllato. La rotazione deve comunque essere stabilita dal medico curante a seconda del caso e dell’età e dello stato di salute del paziente. Spesso si cerca di abbinare alla dieta un supplemento nutrizionale tramite l’integrazione di vitamine e l’utilizzo di erbe e derivati erboristici.Grazie alla corretta alimentazione i disturbi legati alle intolleranze possono scomparire molto rapidamente, già all'inizio del periodo di correzione dietetica.A volte i miglioramenti sono realmente sorprendenti, il sistema immunitario si rinforza ed il corpo diventa sempre meno sensibile allo stress, a tutto vantaggio della qualità di vita. Nel giro di qualche mese l'organismo si ripulisce dalle scorie patologiche evocate dall'alimento, e ci si può gradualmente cibare con tranquillità di quegli alimenti che prima ci facevano star male. Ma la cura non si può dire definitiva, dopo qualche anno si rende necessario il bisogno di ulteriori accertamenti per scoprire eventuali intolleranze a nuovi alimenti. Gli ultimi studi sulle intolleranze evidenziano nuove frontiere, secondo alcuni studiosi queste patologie potrebbero essere dovute a fattori contingenti e in particolare a un'alimentazione scorretta. Semplicemente mangiando bene le intolleranze sembrerebbero scomparire. Nel campo delle intolleranze occorre comunque cautela, non si possono infatti proporre certezze, e bisogna quindi diffidare da chi propone rimedi assoluti e definitivi.