Chi lo ha detto che il vino rosso non sta bene con il pesce? E’ vero, l’accoppiamento classico è con il vino bianco, dal gusto meno ordinato e più fresco, ma, l’accostamento tra vino rosso e pesce non è sempre errato, anzi, se ben scelto, il vino rosso riesce ad celebrare e sviluppare ulteriormente i piatti di mare. Vediamo, allora, come unire i rossi al pesce e particolarmente quali prediligere.
Come prima cosa, in quale tempo si preferisce un vino da unire ad un piatto, bisogna considerare le particolari del piatto, prima ancora che del vino. I vini rossi sono più corposi e decisi dei vini bianchi, di effetto non possono essere abbinati a pesci dalle carni troppo delicate, altrimenti andrebbero a coprirne completamente il sapore. I vini rossi, quindi, si abbinano alla compimento a pesci più grassi e carnosi come ad esempio il salmone, il tonno o il pesce spada e a organizzazioni elaborate come ad esempio il pesce in crosta o le varie zuppe di pesce della nostra memoria gastronomica.
Il vino rosso è un ottimo seguito anche per organizzazioni sott’olio o affumicate poiché il suo gusto ricco, consente di sciogliere il sapore intenso del pesce lavorato.
Fatta questa determinazione, possiamo passare al ritratto del perfetto vino rosso da pesce che deve essere giovane, con una gradazione alcolica non troppo elevata, aromatizzati e leggermente frizzanti. Un buonissimo vino rosso da pesce, ad esempio, è il pinot nero non invecchiato, grazie alla sua morbidezza e alla sua leggerezza o un buon Nero d’Avola siciliano. Magnifica scelta è anche l’Aglianico del Vesuvio o un Valpolicella classico.
Abitualmente i rossi prodotti in zone di mare, come i vini siciliani, si abbinano sempre bene ai piatti a base di pesce, sempre a patto che si scelgano annate giovani e poco strutturate per non andare a coprire troppo il sapore del piatto.