Piatto fritto mi ci ficco!
Piatto fritto mi ci ficco!

La frittura costituisce una vera attentatrice della nostra linea e del nostro fegato. Esistono delle informazioni indispensabili da sapere quando si procede a cuocere dei cibi adoperando questa particolare modalità di cottura: in primis la temperatura di frittura, ma anche la scelta del tipo di olio da utilizzare e, non per ultima, la metodologia impiegata. Si tratta di tre importanti punti che costituiscono i punti critici del processo e che, quindi, devono essere accuratamente tenuti sotto controllo al fine di ottenere un risultato che rispecchi le nostre aspettative. La prima "qualità" da osservare sul grasso di frittura è la stabilità e resistenza al calore: l’olio non deve mai raggiungere il "punto di fumo".Tra gli olii non raffinati, l’extravergine d’oliva, è da considerarsi fra quelli più stabili, in quanto il punto di fumo si aggira intorno ai 210°; è da prediliger sia per gli aspetti nutrizionali che salutistici. Al secondo posto troviamo l’olio di semi di arachide, che conferisce un sapore leggero e consente una discreta frittura. Seguono i gettonati oli di semi di girasole o di mais con un punto di fumo molto basso. In ogni caso, mai esagerare con le fritture, le alte temperature raggiunte alterano la struttura molecolare dei grassi. Inoltre, i cibi fritti assorbono tanto olio quanto un decimo del loro peso, quindi, ogni 100 g di alimento, 10 g di olio (100 cal).La nostra padella in cui friggere deve essere abbastanza capiente da contenere almeno un’intera bottiglia di olio. La matrice alimentare da friggere deve essere completamente immersa nel liquido bollente, la cui temperatura non deve assolutamente superare i 180° C. Evitare per quanto possibile la presenza di acqua nel composto, che accelera le alterazioni di olio e grasso. Sale spezie, o altro, vanno aggiunti alla fine della cottura. Il sale concentra l'umidità, impedendo la formazione della crosticina. Evitare assolutamente la pratica della ricolmatura (aggiunta di olio fresco all'olio usato). L'olio fresco, a contatto con quello usato, si altera molto più rapidamente! Errore frequentissimo, cosi come quello di risparmiare sulla quantità di olio utilizzato.Tutti questi accorgimenti ci consentono di avere una frittura leggera e salutare, evitando di appesantire il fegato e contrastando il tipico bruciore di stomaco derivato da una frittura di scarsa qualità.

Nicla

Commenti
Non è stato pubblicato nessun intervento
DONNISSIMA.it © 2001-2024
Nota Importante : DONNISSIMA.it non costituisce testata giornalistica,la diffusione di materiale interno al sito non ha carattere periodico,
gli aggiornamenti sono casuali e condizionati dalla disponibilità del materiale stesso.
DONNISSIMA.it non è collegata ai siti recensiti e non è responsabile per i loro contenuti.