Oggi ci piace andare a dare un'occhiata negli sportelli della cucina: ci troviamo olio di diversi tipi, oliva, semi vari, semi di arachidi, girasole, da frittura, etc.. siamo abituati a sentire un ritornello nelle orecchie, cioè che l'olio di oliva ha meno calorie ed è migliore per le diete. E' vero?
Mito da smontare: l'uso a crudo dell'olio di oliva e a fritto dell'olio di semi; l'olio di semi contiene grassi polinsaturi, omega 3 (lino, canapa, noci) e omega 6 e di conseguenza bisogna farne uso a crudo (girasole, arachidi, mais) mentre l'olio di oliva è il più leggero ma va usato per le insalate perché ne migliora il gusto, se piace. Esso contiene invece i grassi monoinsaturi.
L'olio di semi di zucca contiene vitamina E, l'olio di sesamo contiene vitamina B.
Il problema sorge con l'olio di semi vari: inutile dire che purtroppo spesse volte è una ciofeca, perché contiene prevalentemente olio di scarto. Quindi meglio scegliere l'olio di un solo tipo di semi, per evitare di avere un prodotto di infima qualità.
Olio per frittura o olio normale? Altra domanda che spesso ci facciamo. Per una friggitrice il punto di frittura (di fumo) migliore lo avrebbe l'olio di palma con i suoi 240° che non a caso è il più stabile, seguito dall'olio di oliva a 210° (ormai se ne trova anche a prezzo modico), infine l'olio di arachidi che con i 180° arriva a un compromesso tra gusto, prezzo e salute. Se si fa un fritto leggero e veloce usa e getta (senza ricicli) il problema non si pone. Dal punto di vista pratico dopo 3 o 4 fritture sarebbe bene eliminare l'olio usato.
Olio di cocco e di canapa: i medici lo sconsigliano, perché è stato dimostrato che non migliora la condizione del colesterolo cattivo, anche se aiuta nel dimagramento, di conseguenza non presenta benefici particolari per sceglierlo. Quindi al di là delle calorie è vero: l'olio di oliva è il più leggero, mentre i semi sono più pesanti. Resta dunque ad oggi il migliore (MC).