Mille inverni hanno raffreddato i cuori. Mille notti hanno creato spavento, stupore e sorpresa nelle gelide città oniriche. Mille albe hanno sancito l’apertura di grigie giornate con sorrisi contornati di luce e sciarpe che hanno riscaldato il nostro volto. Mani rosse, mani gelide. Mani che hanno toccato tessuti caldi come lana e flanella. Mani che hanno trovato ristoro con un camino o un moderno termosifone. Mani che hanno giocato con la neve. Occhi che hanno fotografato l’allegria del Natale, occhi che hanno visto le foglie cadere, occhi che hanno visto la bianca neve. Nasi che hanno sentito profumo di buono. Nasi che hanno danzato con il profumo della zuppa e del brodo di carne, nasi che hanno annusato il muschio. C’è persino qualcuno che afferma di aver ascoltato la voce del vento e chi invece ha sentito parlare i fugaci raggi di sole negli algidi giorni trascorsi. Raffreddori, momenti indimenticabili tra una cioccolata calda e una torta di mele. Bellissimi i cappotti colorati che la moda questo inverno ci ha regalato. Il pallore dei nostri volti colorato da blush glamour che ci hanno fatte sentire come le modelle che affermano di valere. Non è mancato un bel bicchiere di vino rosso frizzante a dare allegria ai fine settimana uggiosi. Come il risveglio da un sogno, sfumano o si conservano i ricordi di un inverno che ormai ci saluta per dare il benvenuto al potere del Sole e dei fiori. Nel primo pomeriggio le case cominciano a tingersi d’arancione e lei torna a bussare nel nostro cuore. Primavera è il suo nome.