Care mamme
Sono nuovamente con voi e questo mi riempie di gioia. Sapete, durante la
giornata,tra un impegno e l'altro, butto giù qualche riga, ma il momento più
bello, è la sera, dopo cena, in cui posso tranquillamente trovare uno spazio
tutto mio. Così, penso a voi e mi tuffo nel mio articoletto, sperando che
qualcuna di voi, lo legga innanzitutto, e ne tragga piccoli consigli o
riflessioni. Mi piacerebbe tanto potervi conoscere tutte e, chissà, se un
giorno non possa realizzarsi questo desiderio.
Il mio pensiero, ultimamente, come credo un pò quello di tutte voi, si è
soffermato sulla tragedia della misteriosa morte del piccolo Samuele
Lorenzi. Una vicenda, che ha scosso un pò tutti e ci ha confuso
ulteriormente con l'arresto della mamma Annamaria e la sua seguente
scarcerazione. Sembra una storia senza fine, che ha diviso l'opinione
pubblica in tre schieramenti: chi è convinto della colpevolezza della madre,
chi la ritiene innocente e chi invece non riesce, nello sbigottimento
totale,a pronunciare un giudizio. Chi vi scrive, appartiene alla terza
categoria. Sinceramente, non me la sento di giudicare qualcuno che potrebbe
essere innocente e, se lo fosse, ha già pagato un prezzo troppo alto e
difficilmente removibile,ma se non lo fosse, prima o poi, verrebbe a galla e
comunque pagherebbe con i rimorsi il suo gesto. La pena e lo sgomento che
affliggono tutti noi e ci rattristano, alla fine, è quella di
pensare,qualora si tratti di un essere sano di mente, come si possa avere il
coraggio, anzi la vigliaccheria, di infierire così selvaggiamente su una
creatura tanto piccola e indifesa: ecco, questa è la mia rabbia e la
dichiarazione di colpevolezza di questo individuo, sarà per tutti noi, un
riscatto all'orrore e all'agonia che ha provato e subito il povero Samuele e
alla sofferenza, che proviamo noi mamme, da due mesi a questa parte.
Sino a quando l'essere umano non imparerà a rispettare i bambini e i deboli
e proteggerli da ogni tipo di violenza, compresa quella psichica, egli non
sarà mai un essere completo e maturo e, intanto, assalgono mille dubbi,
soprattutto a noi madri: fidarsi oggi, ma di chi? Come infondiamo la fiducia
nei nostri figli, se ne abbiamo così poca noi stesse verso gli altri?
I nostri occhi e il nostro istinto dovranno essere sempre vigili su di loro,
sino a quando riusciremo a tenerli in braccio e, quando sarà il momento di
lasciarli andare da soli, allora dovremo coltivare le loro prime buone
amicizie e, con mille pretesti, ricorrere a qualsiasi piccola astuzia. Sarà
divertente, ad esempio, organizzare per loro una simpatica festicciola o un
merenda-party, a cui invitare anche un paio di genitori con la scusa di
essere aiutate. Così, avrete dato il via ad una piacevole amicizia tra figli
e rispettivi genitori, che vi auguro sia duratura e sincera. Quando i miei
figli erano piccolissimi, era una gioia per loro, ogni volta che uno di noi
prendeva l'iniziativa di organizzare una piccola festa e questo, vi
assicuro, era molto frequente. Sapete, in alcuni periodi, ero un pò stanca,
perchè è stato un pò come crescere due gemelli, data la poca differenza di
età e poi col lavoro che svolge mio marito, eravamo spesso in città nuove,
dove bisognava ricominciare tutto daccapo, anche nelle amicizie. Ma
nonostante i vari trasferimenti, loro hanno conservato intatte le loro prime
amicizie a tutt'oggi e con loro, anch'io e mio marito con i genitori.
Ricordo quanti giochini organizzavamo un paio di giorni prima delle
festicciole e quanti sandwiches ho riempito, quante aranciate versate sul
pavimento e quanti brani musicali dei loro cartoni animati preferiti. Un
valido aiuto, l'ho sempre avuto però, da mia madre, che in qualsiasi città
mi trovassi, è sempre venuta di corsa per darmi una mano e anche due o tre.
E, tutto questo, è proseguito sino al liceo; gli amici dei miei figli, erano
diventati anche amici miei e di mio marito, si era stabilito un rapporto
così delizioso, fatto di simpatia e si rispetto, che ce li sentivamo come
figli nostri tutti quanti e loro, tante volte, anzichè andare in discoteca,
o nei pub, preferivano venire da noi. Ebbene, quei ragazzini, visti crescere
dalle scuole medie sino a tutto il liceo, ora sono degli splendidi studenti
universitari. A distanza di tanti anni, quando ritornano, in occasione le
varie festività alle loro case, dalle università, si ritrovano tutti insieme
sempre e spesso vengono a trovare me e mio marito, organizzando anche delle
belle spaghettate( ormai cucinano loro) e, con le chitarre si suona e si
canta in un'atmosfera sana e sincera.
Perciò, care mamme, il consiglio più grande che posso darvi e spero tanto lo
ascoltiate e lo ricordiate sempre, è quello di dare spazio ai vostri figli
in alcune loro richieste. E' giusto anche dire loro di no qualche volta e
spiegare il perchè non è possibile una determinata cosa, ma sempre
accompagnandoli al ragionamento. E, organizzate merenda-party e
festicciole, non siate mai pigre, non siate mai stanche( stendetevi sul
vostro bel divano, rilassatevi, rammentatevi di questo mio articoletto
e.... rimboccatevi le maniche). Vi assicuro che se lo ricorderanno per
sempre, sarà un modo anche per affiatarvi di più e loro saranno orgogliosi
di avere una mamma-super. E, se la casa si sporca un pò, non vi agitate,
pensate che quella macchia può andar via, ma quella festa, sarà ricordata
dai vostri figli e, la vostra casa, non sarà stata una casa pulita,
splendente ma vuota e arida, al contrario, la vostra casa sarà una scatola
con tanti bellissimi, dolci ricordi che scalderanno il cuore. Buon lavoro
allora ed un abbraccio a voi tutte da Anna.