"Niente si oppone alla notte" di Delphine de Vigan
Niente si oppone alla notte di Delphine de Vigan è un libro doloroso, l’indagine che una figlia compie sulla vita della madre alla ricerca di indizi che ne preannuncino il suicidio, a sessantuno anni, avvenuto nel 2008. Testimonianza d’amore non solo per la madre, non solo per l’intera famiglia ma per la vita con i suoi insondabili misteri: Forse avevo voglia di rendere omaggio a Lucile, di donarle un sepolcro di carta – perché, fra tutti, mi sembra che siano i più belli – e un destino da personaggio. Ma so anche che attraverso la scrittura cerco l’origine della sua sofferenza….(p. 60)
Nel romanzo Delphine racconta infatti attraverso la storia di tutta la sua famiglia la storia di sua madre Lucile affetta da bipolarismo. Gravi lutti accompagnano la vita della madre: la perdita di due fratelli, di cui uno per un incidente (Antonin, morto a sei anni) e l’altro - quasi adottato – per suicidio (Jean-Marc, morto a quindici anni), la nascita di un fratello handicappato, lo stupro (Lucine è stata violentata dal padre ?). il tentativo di uccidere una delle due figlie in preda al delirio, la per-dita continua di lavoto, i cambiamenti ripetuti di domicilio, la risalita, la forza di riprendere gli studi, di ottenere il diploma di assistente sociale, il tentativo di scrivere, la ricaduta dopo quindici anni di stabilità, il cancro: tutte parti della verità. La famiglia di Delphine è composta dalla nonna Liane, dal padre, Georges, e da nove fratelli e sorelle : Lucile, Lisbeth, Barthelemy, Antonin, Jean-Marc, Milo, anche lui suicida (si suiciderà anche un cugino di primo grado di Lucile), Justine, Violette, Tom. La sofferenza era già presente. E poiché, come avviene in molte famiglie, le epoche si riassumono nel luogo che le contiene (p. 61) seguiamo la famiglia attraverso i vari spostamenti finché Lucile si sposa, si separa, vive altri amori. Lucile passa di amore in amore: Niels, un ragazzo più giovane di lei di cui si era innamorato, si toglierà la vita e Lucile fuma mariujuana, hashish scivolando sempre più nel baratro, naufragando sempre più e terrorizzando Delphine che teme ogni giorno di trovarla morta al rientro a casa. In questo libro la violenza si aggiunge alla violenza dando al romanzo un sottofondo soffocante di amarezza ma emerge il desiderio di capire e di uscirne fuori. Delphine è oppressa dai sensi di colpa ma nessuno può impedire un suicidio : questa è la conclusione finale del libro in cui l’autrice, pacificata con se stessa e la madre, dichiara di amarla e di ammirarne il coraggio.
Il libro è una riflessione sul ruolo della scrittura: Oggi conosco il singolare stato di tensione in cui questa scrittura mi immerge, quanto m’interroghi, mi turbi, mi sfinisca, in una parola mi costi, nel senso fisico del termine (p. 60). E ancora, proprio perché scandaglia, vuole sapere, vuole capire, permette di sentire quel che era sfuggito, quegli ultrasuoni indecifrabili per un « orecchio normale » (p. 249) ; Man mano che vado avanti, percepisco l’impatto della scrittura (e delle ricerche che richiede), non posso ignorare come essa rappresenti per me il più grande fattore di turbamento. La scrittura mi mette a nudo, abbate una dopo l’altra le mie difese, smantella in silenzio il moi perimetro di sicurezza (p. 248). E infine, raffrontando il suo modo di scrivere con quello della madre: La scrittura di Lucile è infinitamente più oscura, più torbida e sovversiva della mia. Ammiro il suo coraggio e le folgorazioni della sua poesia (p. 273).
Dopo vari lavoretti, Delphine de Vigan ha occupato a Alfortville un posto di quadro in un istituto di sondaggio. Oggi, madre di due bambini, vive del suo lavoro di scrittrice dal 2007. Il suo primo romanzo, Jours sans faim (Giorni senza fame), Grasset, è stato pubblicato nel 2001 con lo pseudonimo di Lou Delvig : si tratta di un romanzo autobiografico sulla lotta e la guarigione di un’anoressica di 19 anni. Ha pubblicato in seguito con il proprio nome nel 2005 Les Jolis Garçons (I bei ragazzi), breve romanzo (150 pagine) costituito da tre storie d’amore di una giovane donna Emma (JC Lattès, 2005). Poi, scavando il tema delle difficoltà amorose e della memoria, ha pubblicato nel 2006 Un soir de décembre (Una sera di dicembre), che ha ottenuto il premio letterario Saint-Valentin. Esplorando una nuova tematica, No et moi (No ed io), Lattès, è stato pubblicato nel 2007. Questo « romanzo morale » con molta presa su una adoloscenza sopradotata che viene in aiuto di una SDF (senza fissa dimora) è stato ricompensato con il premio del Rotary internazionale ed il premio dei librai, entrambi del 2009. E’ stato tradotto in venti lingue ed è stata realizzato un adattamento per il cinema da Zabou Breitman, film uscito nel 2010. Nel 2008, Delphine de Vigan ha partecipato alla pubblicazione di Sous le manteau (Sotto il mantello), una raccolta di cartoline postali erotiche degli anni folli. Nel 2009, ha ottenuto il « premio del romanzo d’impresa », da parte di due gabinetti del consiglio (Place de la Médiation et Technologia) con il sostegno del Ministro del Lavoro dell’epoca Xavier Darcos, per le sue Heures souterraines (Ore sotterranee) (Jean-Claude Lattès). Tra le opere selelezionate dall’ Académie Goncourt nel 2009, è premiata nella 12a edizione del premio conferito in Polonia Lista Goncourt : la scelta polacca su iniziativa dell’Istituto francese di Cracovia. Nel 2010, Delphine de Vigan ha ottenuto il premio dei lettori di Corsica, per le sue Heures souterraines. Fa parte della giuria del premio Françoise Sagan. Ha consegnato la sceneggiatura del film Tu seras mon fils (Sarai mio figlio) uscito nelle sale nel 2011. La storia racconta le difficoltà di un figlio che cerca l’approvazione del padre che non vive se non per il prestigio del suo vigneto. Nel 2011, ottiene il premio del romanzo Fnac, il premio Romanzo Francia Televisione e il premio Renaudot dei liceali per Rien ne s'oppose à la nuit (Niente si oppone alla notte). Nel 2012, firma la prefazione del fumetto della sorella Margot Frangines, et c'est comme ça. E’ la compagna del critico letterario, reporte e animatore di programmi culturali alla radio e alla televisione François Busnel.
Fausta Genziana Le Piane
Delphine de Vigan, Niente si oppone alla notte, Oscar Mondadori, 2013