Storie di cinema (e d'altro) raccontate a Margherita D'Amico
Storie di cinema (e d'altro) raccontate a Margherita D'Amico
Se non fossero personaggi noti sarebbe come navigare in un dolce raccolto di storie tra amici e conoscenti che collaborano insieme nello scrivere sceneggiature, testi e spettacoli, ma quello che colpisce di questo breve libro scritto da Margherita D'Amico, nipote di Suso Cecchi D'Amico, è che in queste particolari e strane quotidianità, vi sono i momenti in cui va in scena lo spettacolo e i momenti in cui le persone diventano personaggio, cioè quello che in realtà il lettore si aspetta di sapere e poi trova relegato quasi in un angolo.

Perché di fatto è così: leggendo il libro troviamo episodi anche divertenti, talora curiosi, che ci allontanano dalla percezione che abbiamo del cinema e del lavoro nel mondo dello spettacolo, descrivendo personalità complesse e particolari, che non siamo abituati a gestire.

Soldi, fortuna e successo che vanno e vengono, ma che tutto sommato mantengono un certo equilibrio quasi aristocratico a tratti nobiliare, che emerge in vezzi e virtù degli amici della D'Amico. Mai volgare, mai stonata, racconta alla nipote un pò di cinema, un pò di spettacolo e un pò di vita privata.

Giovanna Cecchi è una sceneggiatrice nata a Roma nel 1914 e morta due anni fa. Di seguito alcune indicazioni sui suoi lavori: scrisse nel 1946 la prima sceneggiatura per il film Mio figlio Professore di Renato Castellani. Da allora lavorò come sceneggiatrice con autori come Ennio Flaiano, Cesare Zavattini, Vitaliano Brancati e con registi quali Luigi Zampa (L'onorevole Angelina, 1947, Vivere in pace, 1947), Alberto Lattuada (Il delitto di Giovanni Episcopo, 1947), Vittorio De Sica (Ladri di biciclette, 1948, Miracolo a Milano, 1951), Michelangelo Antonioni (I vinti, 1952), (La signora senza camelie, 1953), (Le amiche, 1955), Francesco Rosi (Salvatore Giuliano, 1961), Mario Monicelli (Casanova '70, 1965), Luigi Comencini (Le avventure di Pinocchio, 1972, La storia, 1985), Mauro Bolognini (Metello, 1970), Franco Zeffirelli (Gesù di Nazareth, 1977), Nikita Michalkov (Oci Ciornie, 1987).

Chiamata da Luchino Visconti per la sceneggiatura di Bellissima (1951), affiancherà il regista nella realizzazione di Senso (1954), Le notti bianche (1957), Rocco e i suoi fratelli (1960), Il lavoro (episodio di Boccaccio '70, 1962), Il gattopardo (1963), Vaghe stelle dell'Orsa (1965), Lo straniero (1967), Ludwig (1973), Gruppo di famiglia in un interno (1974), L'innocente (1976).
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