Nel nuovo film di Daniele Ciprì, uscito lo scorso 25 settembre, un eccellente Sergio Castellitto interpreta Oscar, avvocato cinico e senza scrupoli che vive grazie a causette e truffe ai danni del prossimo, che un giorno per caso incontra all’interno di un bar di fronte casa sua un tale Armando (alias Rocco Papaleo), ex galeotto uscito di prigione avendo scontato una pena ingiusta, conseguenza di quel suo animo fin troppo onesto e sensibile. La presenza del cane di quest’ultimo, in realtà un innocuo randagio adottato non appena uscito dal carcere, diventa un'ulteriore occasione di guadagno per il misantropo e avaro avvocato, pronto a fingere di esser stato morso per spillare ad Armando un bel po' di quattrini. Quando poi Oscar scopre che Armando altri non è che un povero disgraziato vittima di un’ennesima ingiustizia e che ha scontato 27 anni di carcere da innocente, il suo sesto senso per gli affari brillerà di nuova luce, intravedendo la possibilità di riaprire il processo e ottenere così un cospicuo risarcimento per l' errore giudiziario commesso a suo tempo. I due si ritroveranno, dunque, a convivere sotto lo stesso tetto, spinti da un fine unico ma motivazioni diverse (Oscar vuole arricchirsi, Armando dimostrare la propria innocenza), proprio lì dove di sotto si trova una buca, frutto di una cattiva manutenzione del manto stradale, che rappresenta una metafora sostanziale dello stato di incuria della nostra società e uno dei tanti pretesti che alimentano il circolo vizioso della corruzione e della mala-società di questi tempi moderni.