Venerdì 10 gennaio 2014 è andata in onda su Real Time la prima puntata del Boss delle cerimonie.Il programma ha suscitato il risentimento degli spettatori napoletani sin dai primi minuti di messa in onda. Numerosi sono stati i post su Facebook che hanno inveito contro il nuovo format tv. Motivo? La trasmissione televisiva ha messo in luce una nicchia di matrimoni partenopei. I cugini di quelli gispy. La medesima realtà è stata rappresenata cinematograficamente nel film Reality di Matteo Garrone (2012) . Stessa location, stesse dinamiche.Luogo protagonista della trasmissione tv è infatti il Grand Hotel La Sonrisa. Un luogo fatato ai piedi del Vesuvio così come lo descrive la voce narrante del programma di Real time. Lo è davvero. Enormi cancelli dorati, cavalli che trainano carrozze dalle quali ne escono gli sposi come un principe e una principessa. Sale che ricordano quelle dei balli di corte di re  e regine. La parola d'ordine è : sfarzo. Il punto di domanda è un altro. Tutto il mondo è paese e pertanto i matrimoni gipsy nulla hanno di più o di meno al Boss delle cerimonie. Questo è il motivo di indignazione dei napoletani. Ancora una volta, la regina dei media nota a tutti con il nome di TV, ha raccontato la  solità realtà generalizzata  del Sud. Spirito festaiolo, ostentazione e sfarzo a tutti i costi.  Ad ogni modo, il Ventre di Napoli così come lo definiva Matile Serao è anche questo. I napoletani lo sanno bene ma  una volta tanto vorrebbero vedere il racconto di una Napoli diversa. Quella fatta di persone che si alzano all'alba per sbarcare il lunario, di quelle che cercano ogni giorno di migliorare la propria vita e quella degli altri, di quelle che generazione dopo generazione  hanno realizzato le più grandi opere d'arte. Ad ogni modo se si raccontano i matrimoni di tutto il mondo perchè non raccontare anche quelli partenopei? Forse andrebbero semplicemente raccontati i vari punti di vista che i Napoletani hanno sui matrimoni. Un noto proverbio dice: il mondo è bello perchè è vario.