Chi ha creato i social network? Chi li usa? Dovremmo farci delle domande più spesso, per andare a capire come mai ci sono delle situazioni che non comprendiamo ma che "a pelle" ci sembrano comunicare che qualcosa non funziona a dovere. Non è bello parlare di vicende tristi, ma uno dei casi in questione è quello della povera Tiziana Cantone, vittima della pubblicità fatta sulle sue vicende private, vittima di un algoritmo che andava alla grande.
Dovremmo farci delle domande, perché uomini e donne non sono proprio sempre uguali, ma si trovano a vivere contesti simili, che però possono diventare, per gli uni o per le altre, un vero e proprio mortale gioco.
Partiamo dal presupposto che l'idea dei social network è sostanzialmente partita da menti maschili, ad oggi infatti i programmatori di Instagram, Pinterest, Facebook sono ancora per la stragrade maggioranza uomini. Per questo l'idea alla base di tali programmi non è tanto di socializzare, ma di performare, cioè far arrivare in cima alle classifiche i contenuti (concetto per l'appunto verticale, maschile).
Perché le donne allora ne pagano un prezzo così alto? Facciamo un passo indietro: se il contenuto è fatto per essere come un piccolo razzo, cioè impennare le classifiche, concepito per questo, l'idea di postare le nostre foto on line diventa l'idea di farle arrivare in testa alla classifica. Il problema? Che - al contrario - alla donna piace condividere i contenuti a scopo estetico, non strettamente legato alla pubblicità fuori dalla cerchia dei suoi conoscenti.
Quindi dove si entra in conflitto? Il concetto è semplice: la donna (in generale non certo tutte) ama postare le sue cosette (ricette, trucchi, lavoretti) per mostrarli a tutti i conoscenti e per parlarne .. mentre i contenuti social sono fatti per lanciare nel web i contenuti .. quindi che accade? Il seno, la coscia, il petto, il bicipite .. hanno effetti diversi se sono scatti maschili o scatti femminili, nel primo caso i complimenti per l'effetto scenico, nel secondo caso i complimenti per l'effetto sessuale. Ecco il punto debole: il sesso è cosa privata, non andrebbe condiviso sui social .. e neanche ciò che ad esso attiene. Ecco perché le donne, che sono il motore principale dei social network perché comunicano di più (lo dicono le statistiche) sono anche le vittime dell'algoritmo, che è concettualmente pensato al maschile, per sfondare, il successo diventa crimine, se è sesso di successo, e fine della favola. (MC)