Rischio sismico e architettura antisismica
Rischio sismico e architettura antisismica
L’Italia  è  uno  dei  Paesi  d’Europa  maggiormente  esposti  al  rischio sismico. Il terremoto, o sisma, è il moto ondulatorio o sussultorio del terreno. I terremoti provocano oscillazioni che scuotono gli edifici. Non sempre le case riescono a sopportare tali oscillazioni, soprattutto se orizzontali, diventando perciò pericolose per le persone. Per ridurre il rischio sismico è fondamentale tener conto delle norme antisismiche sia nella progettazione di nuovi edifici che nella ristrutturazione di quelli esistenti. Le leggi italiane sull’edilizia in aree a rischio includono norme antisismiche per la costruzione di nuovi edifici o per il rafforzamento delle strutture esistenti. I princìpi adottati sono molto avanzati e fanno tesoro di esperienze già condotte in Paesi afflitti da fortissimi terremoti, come il Giappone e la California. I nuovi edifici devono essere progettati tenendo conto di fattori  diversi,  soprattutto  la  natura  del  terreno  su  cui  sorgerà  la  costruzione  e  il  grado  di  rischio  sismico.  Le  più  moderne  tecnologie prevedono l’uso di isolatori deformabili, che vengono posti tra le fondazioni e la struttura in cemento o in calcestruzzo armato dell’edificio. I terremoti più violenti, infatti, sono  in  grado  di  deformare  in  modo  permanente  anche  le  strutture più robuste quando queste sono ancorate solidamente al terreno, perché imprimono ai pilastri e alle travi delle scosse in senso verticale e orizzontale.
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