Io c'ero
Io c'ero
Può succedere in qualsiasi momento. Quando camminiamo per la strada, quando sfaccendiamo per casa, o magari mentre viviamo la quotidianità di una vacanza al mare: si tratta di un brevissimo lasso di tempo, fatto di pochi millesimi di secondo, in cui ci sembra di aver già vissuto quell’istante, fatto quel gesto, svolta una certa azione, si parla di DEJA’ VU.
Spesso questo fenomeno si verifica in maniera tanto forte che, appena presane consapevolezza, si cerca di ricordare anche tutto ciò che è successo dopo l’attimo interessato al dejà vu, anche se raramente si riesce nell’intento!
La scienza ha cercato, e tenta ancora, di spiegare questo fenomeno sotto due aspetti: quello onirico, che attribuisce l’attimo di dejà vu ad un sogno fatto, mai ricordato ma comunque assimilato a livello mentale e quello più psicofisico, che intende tale esperienza come dovuta ad un’alterazione delle funzioni cognitive di riconoscimento, ovvero di attenzione, e di recupero, ovvero di memoria.
Tali alterazioni vanno a generare proprio quel senso di familiarità tipico del dejà vu, che si può estendere a tutti gli elementi presenti in quel momento nell'ambiente percepibile, anche se nuovi.
Certo le teorie e gli studi su questo tema sono tanti e tuttora in corso, e come su ogni argomento esistono anche convinzioni meno “comuni”, come quella che tenta di legare il dejà vu alla leggenda della reincarnazione, si rivive, per un istante, un flash di una vita già vissuta, chissà quando e chissà dove….ma dietro ad una leggenda non c’è sempre un fondo di verità?!
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