Facebook apre le porte agli hashtag, cioè al simbolo del cancelletto messo prima dei topic che sono trendy dal punto di vista della comunicazione, del momento, ad esempi personaggi, fatti, situazioni. Hashtag non va bene per le persone del network, non è una parola a caso messa per attirare l'attenzione, è un modo per indicizzare e farsi trovare, insomma è utile.
Ecco che anche facebook lo introdurrà aprendo un feed agli hashtags (tag di supporto .. come dire colonna vertebrale del cinguettare) segnalati, anche se probabilmente nel prossimo futuro non sarà più il cancelletto a attivare il feed, almento così pare, anche se a noi non dispiaceva. Non sarà però l'abusato twitteriano, resterà un hashtag di seconda misura, rispetto al tag semplice e alla @à chioccioletta trova-temi che funziona con stile aggregativo e social.
Unisci, integra, lancia, classifica, seleziona, rilancia e brandizza. Con questa logica consequenziale anche tra i diversi network ci saranno questi legami, che servono principalmente a mantenere alte nel flusso le campagne e a rilanciare i trend topic, cioè servono a chi lavora social e non a chi usa per passatempo. Tuttavia potrebbe diventare utile giocarci con stile, ad esempio per notizie, cose che vogliamo tenere nel flusso, attivare, rilanciare.
Dovremmo in ogni caso fare attenzione, a che cosa mettiamo in hashtag, tenuto conto che il feed, esportato, diventa poi una pagina. Ad esempio, se colleghiamo in hashtag una situazione personale (esempio classico matrimonio) teniamo poi presente che la classificazione in tren topic non consente il passaggio a ritroso .. cancellando i post rimarranno in chiaro gil storici, per cui parsimonia e mente fredda prima di metterci il "#".