F35 Trump non ci sta: meno spesa in armi
Sta facendo molto discutere l'idea di Donald Trump di tagliare i costi sulla spesa della Difesa della Air Force USA. Il motivo è legato a Finmeccanica e al progetto F-35 il super jet che sfugge ai radar (ma è legale innanzitutto?) - armi per guerra da difesa - ricordiamo l'ultimo caso in cui sono stati abbattuti gli aerei sul confine Turco, a definire la legittimità dell'operazione proprio le intercettazioni radar.
Ma oltre a questo il costo: dai 70 milioni iniziali è raddoppiato a 102 per ogni mezzo, con la possibilità che i costi scendano a 89 dal 2019 per questioni di tecnologia industriale.
Il costo ridimensionato da Trump sarebbe per la sostituzione di 2500 mezzi, un taglio dai 400 miliardi ai 6 miliardi di dollari, che non esclude l'acquisto in toto degli F-35 ma un probabile acquisto limitato a pochi mezzi e il resto gli F-18. Già migliori del precedente modello usato nelle guerre in Iraq.
Si tratta di definire opportunità: serve una flotta di F-35 se non c'è in vista un Conflitto Mondiale? Razionalmente la Difesa USA ha virato sul NO. Il che non esclude comunque che i mezzi possano essere acquistati da altri e in altri modi.
Una scelta contestata chiaramente per motivi economici, ma che ad oggi ha un suo perché: nell'ottica di Trump di evitare altri interventi armati e di limitare anche le spese, perché il problema non è da poco, gli USA si troveranno comunque con un capitale in armi da 9 trilioni di dollari, che corrisponde al patrimonio armato di quasi tutto il resto del mondo. Ha senso farne polemica? (MC)