I mass media informatici sono strumenti moderni e utilissimi, ma mettono in rilievo, per l'effetto della condivisione esponenziale dei contenuti, una intangibile verità, un dato di fatto che difficilmente ad oggi è controvertibile: le creazioni che “funzionano” e “sono più promosse” on line, dai siti internet ai giochi, dai social media alle piattaforme, sono “partoriti” da uno stile maschile.
Effetto scontato, già solo in Italia il rapporto tra programmatori uomini e donne è di 7 a 1. Ma non solo: anche nell'uso dello strumento il maschio prevale in modo schiacciante sulla donna.
E' emergenza? Si rischia un effetto discriminatorio, non solo nella tecnica, nel mezzo, ma anche nei contenuti?
La riposta non è affatto banale, nessuno studio ufficialmente ha ancora riportato alcun dato attendibile che possa dimostrare l'incremento di fenomeni come bullismo, violenza, discriminazione sessuale causati dai nuovi mass media. Vero però, al contrario, che le situazioni emergono, ovvero la realtà è visibile a tutti e di conseguenza, più che di discriminazione, si potrebbe parlare di uniformazione dei sessi, codice unico di comunicazione e incremento di messaggi prevalentemente rivolti a uomini (in condivisione di stile più che di contenuto) che arrivano anche alle donne.
Internet ha modificato il modo di vivere di maschi e femmine oppure lo ha messo a nudo? Anche su questo, ancora, non ci sono risposte. Unisex è la tendenza di oggi. Appiattita sull'immaginario che funziona di più. Non necessariamente quello giusto, non necessariamente quello sbagliato.
Certo è – però – che le situazioni di confine, cioè le situazioni in cui la valutazione dei fatti è sempre soggettiva e non ha alcun parametro di “misurabilità” aumentano. Si sono ingigantiti gli strumenti di comunicazione, non sono maturati sistemi di verifica e di concertazione del “messaggio”.
Ecco la grave lacuna che internet non potrà mai ovviare: la soggettività. La comunicazione senza mediazione sistematica (cioè senza un codice di interpretazione certo e prefissato) è fallace, non riesce a far convergere il messaggio del mittente con quello del ricevente.
Ma i messaggi sono davvero così diversi da prima? C'è del marcio in tutto ciò? Neppure in questo esistono risposte: il mezzo informatico e la comunicazione di massa sono un evento non controllato, senza mediazione, non esiste metro per darne la misura, se non constatando che i numeri dimostrano quanto i nuovi mass media siano strumenti prevalentemente maschili per concezione ma non per uso.
Intere biblioteche di libri horror parlano di crimini a danno di uomini e di donne, interi siti internet promuovono pornografia maschile o femminile o adolescente, ma parlarne è impossibile, perché la libertà di descrivere quello che esiste sembra essere una prerogativa di pochi eletti: giornalisti, politici, menti illuminate (probabilmente dal tablet).
Ecco allora che un video satirico diventa offensivo, una battuta diventa un crimine e una foto diventa oggetto di scherno. E tutto questo perché stiamo (certamente) usando un mezzo importante senza sapere nulla di come si usa: internet! (MC)