Dall'ansia alla ciclotimia, come i social ci distruggono piano piano
Dall'ansia alla ciclotimia, come i social ci distruggono piano piano
Social network al centro di una bufera psicalanilica: il trend delle usability per la fruizione di internet attraverso lo smarphone ha creato delle vere e proprie patologie, che non sono più ascrivibili tra le abitudini comuni di chattare o di fruire della rete, ma delle dipendenze, che come tali hanno dei trattamenti consigliabili per imparare a tornare ad esserne liberi.
Secondo gli esperti, dunque, l'utilizzo compulsivo di internet per i social è causa di diversi disturbi: iperattività, mancanza di attenzione, alterazione del sistema nervoso, disturbo bipolare, sindrome ossessiva e compulsiva.
FOMO: Paura di essere tagliati fuori, è la prima delle ossessioni di chi soffre di patologia da social network, le conseguenze possono essere la depressione e l'alienazione; feste, ricorrenze, ma anche momenti normali della giornata, se tra i nostri amici abbiamo tanta vita sociale, ma a noi manca, la crisi è in agguato, c'è chi soffre di inferiorità e chi diventa stolker postando ogni momento della giornata a causa del bisogno di farsi valere, socialmente parlando, con le conseguenze delle foto scattate in bagno, in momenti privati e occasioni che non dovrebbero essere pubblicate on line.
Mania di organizzazione eventi: molti utenti, a causa della moda di prevalere con gli hashtag su twitter, hanno trasformato strumenti popolari per la professione in vere e proprie cerimonie del privato. Una uscita con i colleghi si trasforma in # e l'illusione di essere al centro della serata precede la delusione della non completezza. Secondo gli esperti postare più di 3 status relativi a una situazione è sintomo di carenza affettiva.
Ansia: la più comune forma di sofferenza che incolla letteralmente al social network è l'ansia nel non ottenere le risposte, la preparazione al messaggio è immediata, molte persone possono passare delle ore a controllare aggiornamenti di status degli amici, fotografie, informazioni e messaggi privati, anche attraverso WhatsApp, per sapere novità in merito a quanto interessa personalmente.
Sindrome compulsiva da selfie: la più grave, forse, delle patologie fino ad ora scoperte. Gli utenti dei social sarebbero in parte legati all'immagine che danno di sé on line, tanto da scattare numerosi e continui selfie per apparire sempre più carini e più appetibili, comporta una grave insicurezza, che si riflette poi nella vita normale, dove non essendovi l'auditel la persona diventa timida e perde la capacità di relazionarsi senza lo schermo, o in alternativa, fatto più che evidente ormai, si mantiene on line anche durante i momenti all'aperto, per manifestare la sua presenza con selfie improbabili e con immagini che esaltano la psiche, ovvero un umore ciclotimico, legato allo scatto della foto.
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