In provincia di Caserta, nelle zone
collinari e montane del massiccio del
Matese e nella valle Telesina, è allevata
la pecora Matesina, nota ai pastori del
luogo con il nome di «pagliarola». Ottima
pascolatrice, è in grado di adattarsi a
qualsiasi ambiente e anche a difficili
condizioni atmosferiche, e il suo carattere
vivace la rende facilmente governabile.
Deriva, con molta probabilità, dall’incrocio
tra la razza Appenninica e la
Gentile di Puglia, della quale conserva
la mole e l’attitudine alla produzione di
lana adatta alla fi latura.
La grande transumanza, praticata sino
agli anni Ottanta, e soprattutto gli incroci
con razze selezionate quali Comisana
e Delle Langhe, effettuati per migliorare
le produzioni, sono state le cause
primarie dell’erosione genetica della
Matesina che rischia di sopravvivere solo
nei ricordi dei pastori più anziani.
L’allevamento. L’allevamento è di
tipo stanziale o transumante.
Il tipo stanziale (o fi sso) è diffuso nelle
zone di collina e pianura; sfrutta i pascoli
aziendali o demaniali e ricorre all’impiego
di fi eno e concentrati solo in
caso di assoluta necessità. Tuttavia certe
condizioni climatiche, quali le frequenti
e abbondanti nevicate ad altitudine superiore
a 450 metri, possono costringere gli
animali a un prolungato regime stallino.
Il tipo transumante prevede spostamenti
stagionali tra la zona pedemontana
e quella montana; i greggi svernano
nelle aziende di fondovalle ed estivano
sui pascoli montani.