Scoprire Parigi a tavola

La “barbara” cucina americana dei fast-foods ha colpito anche qui, anche se nessun parigino ammetterà mai che il gusto d’oltreoceano ha influenzato le abitudini dei suoi sofisticati compaesani. Cucina per tutti gusti, quindi, ma quello che nessuno può esimersi dall’assaggiare è lo steak-frites, ossia bistecca e patatine fritte che io adoro perché la carne in Francia è molto buona (“ben cotta” per me, à point – al sangue - per altri).
Cosa mangiano i Parigini nel segreto delle loro case? E a colazione? Pane, le meravigliose baguettes, burro, marmellata, café au lait, café o tè. Attenzione! Chiedendo semplicemente un caffè si ha un caffè alla francese, cioè molto lungo. Per averlo come il nostro si chiederà appunto à l’italienne, bien serré (ristretto). Il cappuccino è il petit crème. Niente breakfast all’inglese, e i favolosi croissants allietano i palati la domenica, visto l’iperbolico apporto calorico. I gourmands alla boulangerie possono chiedere esplicitamente quello al burro, di forma dritta, mentre quello forgiato a mezzaluna è spesso preparato con margarina.
Il pranzo è spesso uno spuntino (croques-monsieur o croques madame, fette di pane con formaggio e prosciutto le prime, con l’aggiunta dell’uovo le seconde, passate al forno, paté da spalmare sulle baguettes, insalate, miste o niçoise con fagiolini, tonno, pomodoro) o un fast-food. Anche chi pranza a casa non prepara molto: steak o filetti di nasello e nasello con puré e verdura cotta. Si chiude sempre con formaggio o yogurt di cui i Francesi hanno grande varietà. Pasta e riso sono usati come contorni.
La sera, soupe di tutti i tipi, con la base di patate sostituita l’estate dall’insalata. Se non lo si è mangiato a mezzogiorno, si consuma un piatto di carne o uova (omelettes), molto diffusi i formaggi, soprattutto il blanc, fresco, più o meno grasso. Dopo cena non si beve caffè ma riposanti tisane.

Fausta Genziana Le Piane