Comunicare il proprio dolore e non compiacersi di essere enigmatici potrebbe essere la via per la felicità?

Soprattutto nei rapporti di coppia ci sono dei comportamenti che appaiono molto importanti. Bisogna amare le persone per ciò che sono, per ciò che fanno, non per quello che in potenza potrebbero essere o per il vestito che noi cuciamo loro addosso. Bisogna amare le parole quelle che vengono dette, o che vengono scritte, ma che escono dalla bocca della persona che si ha davanti: non quelle che si intuiscono o vengono capite in virtù di chissà cosa!
Ci possono essere momenti in cui ci si stanca di capire e si vuole solo essere capiti, un rapporto non dovrebbe mai essere univoco, un rapporto significa soprattutto venirsi incontro. Ci vuole, però, molta intelligenza per capire quanto avvicinarsi, quanto "forzare" l'altro. Non si deve mai pretendere senza dare e ogni volta che guardiamo negli occhi l'altro dovremmo dire la verità, solo la verità che abbiamo nel cuore. L'altra parte può apprezzare o disprezzare, può capire o meno, ma non si possono controllare le reazioni altrui, si può sapere solo ciò che si ha nel cuore e per condividerlo è necessario parlare. Aspettarsi che senza parole gli altri ci capiscano corrisponde allo stato dei neonati: piangono e sta ai genitori capire qual è la necessità del momento. Man mano che si cresce e i bisogni si diversificano tanto che neanche mamma e papà ci capiscono più. Il linguaggio è quindi fondamentale per esprimere ciò che proviamo. Non si tratta di essere persone semplici d'improvviso, significa solo dare una possibilità alla felicità di raggiungerci!
Di nient’altro viviamo, se non dei nostri poveri, belli, splendidi sentimenti.. ogni sentimento cui facciamo torto è una stella che spegniamo..H. Hesse




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