Era ieri quando sognavamo sui banchi di scuola il mondo ovattato dei vecchi telefilm e delle sit-com dove ogni problema si poteva risolvere con un bacio o una carezza. Un paio di converse e via verso la libertà. Era ieri quando ci bastava sognare attraverso un romanzo o spaventarci con un film horror degli anni ’80. Era necessario un solo abito nuovo ogni cambio di stagione, ci bastava lavarci i capelli per sentirci felici e amati da tutti. Canoni sociali imposti che quasi ci rendevano sicur di noi e che pensavamo di poter perseguire come se fossero l’unica via possibile da percorrere. Una sorta di treno a binario unico. Era ieri quando la sveglia e il gallo ci hanno detto che un nuovo giorno era cominciato. Un nuovo giorno uguale a tutti gli altri nuovi giorni passati e vissuti a rincorrere ideali e sogni che ancora cerchiamo di capire dove si trovino. C’è chi ha persino scavato la terra con una pala. Ha raggiunto molte mete in questo modo ma il sogno di una vita non è mai stato trovato. Quella sensazione di vuoto di voglia e di arrivare che ci pervade ogni giorno e che non fa altro che indurci a dire che forse passerà che forse dovremmo lasciar parlare sempre e comunque il nostro cuore che non si è mai posto dei perché insieme all’amore. Intanto sotto questa sorta di metafora e immaginando la primavera imminente sotto le note di “All things must pass” di George Harrison immagino noi giovani in balia delle onde ma pieni di una voglia di fare che voglio augurarmi riesca prima o poi a farcelo trovare il nostro sogno…