Fred era cresciuto. Era diventato un neo-adulto. Strana la sensazione di saltare in un lampo dall'accezione di neo-nato a quella di neo-adulto. Eppure lui era li davanti allo specchio del bagno di un Bed & Breakfast a radersi. Ad ogni giro che faceva il motore del rasoio elettrico corrispondeva un ben preciso pensiero. Tre in particolare catturarono la sua attenzione. Il rimbombo di voci, bocche, occhi che ripetevano le stesse parole, quando farai? quando dirai? perchè non sei così? perchè sei fatto così? Dovresti essere come tizio e come caio. Quante teste di cazzo, quanti sfigati fottuti nelle loro convinzioni. Fred era stufo. Sognava di chiudersi nella stanza di quel lurido posto e scrivere la storia che gli frullava nella mente. Voleva giocare ad essere Burton Fink. Tutte quelle parole continuavano a tappare gli spazi liberi della sua mente. Parole che sfociavano in tre definizioni: mondo del lavoro, mondo dello spettacolo, mondo dei sogni. Fred aveva compreso ogni cosa: voleva solo vincere nel mondo dei vivi e sorridere in quello dei morti...Come corre veloce il mondo fuori dal finestrino. C'era chi saliva, chi scendeva e chi cercava la rissa. Eppure, erano tutti lì su quel tubo che li stava conducendo dove dovevano o volevano andare. Fred non voleva scendere. Aveva deciso di rimanere fino all'ultima fermata. L'ispirazione era arrivata e preferiva le ascelle puzzolenti del suo conpasseggero piuttosto che bruciare le idee con visi e suoni già conosciuti. Improvvisamente un blackout. Fred? ! Dunque l'ispirazione. Certo. Sti cazzi!