Morti senza nome
Morti senza nome
Ci siamo mai chiesti se le persone senza vita che vengono ritrovate nei cassonetti o nei laghi o magari a casa da soli, hanno un'identità? Se loro morti senza nome e magari neanche una carta d'identità, hanno poi un funerale e una lacrima versata dai loro cari...? Beh, questo è proprio quello di cui parla il libro "Morti Senza Nome", scritto da Cristina Cattaneo, antropolga forense all'Università di Milano e attuale dirigente del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell'Università Statale di Milano), edito dalla Mondadori (costo 15,00 €). Il libro in questione è un saggio, tratta alcune storie di persone "senza nome" appunto, trovate morte per le più svariate cause e di cui non si sa nulla; persone senza identità, documenti, parenti o informazioni che possano risalire alla vita che hanno vissuto. Il Labanof è lo scenario delle storie raccontate dalla Dott.ssa Cattaneo, un istituto in cui vengono portate queste persone per poter effettuare loro l'autopsia e capire le cause della morte, ma non solo...Quello che il libro vuole sottolineare, è proprio l'esigenza umana di dover trovare non solo la causa del decesso dei poveri sconosciuti, ma anche la loro identità. Il libro racconta passo passo, in maniera dettagliata e scientifica (ma non troppo) le autopsie e le ricerche effettuate dagli antropologi del Labanof per ricercare la verità sulle morti degli sconosciuti; inoltre, tiene a sottolineare che quello che vediamo nelle fiction è proprio lontano dalla realtà. Normalmente in tv siamo abituati a vedere scene di medici legali che in 5 minuti effettuano diagnosi e stabiliscono perfettamente ora e causa del decesso, finzione! Già, infatti non è per niente semplice stabilire queste cose. Spesso però ci si perde a comprendere bene come siamo fatti, con tutti quei particolari sul sangue, le ossa, i tessuti e la storia della persona passa quasi in secondo piano. Una tra le storie raccontate, più conosciute è quella del disastro aereo di Linate, dove persero la vita 118 persone. Racconta momenti difficili, anche per coloro che la morte la vedono ogni giorno con i propri occhi. In definitiva un bel libro, fatto bene, che incuriosisce molto chi vuole sapere la verità sui fantomatici medici legali...quelli veri non delle fiction!
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