Auschwitz. Ero il numero 220543 di Denis Avey
Care lettrici,
unire romanzo e storia in un unico libro è sempre utile perché oltre a farci conoscere una storia vera ci fa conoscere una epoca non troppo distante da noi e che non dovremmo mai dimenticare. “Auschwitz. Ero il numero 220543” di Denis Avey è la storia vera di un ragazzo inglese, l’autore appunto, che lascia la casa e la famiglia a vent’anni, per seguire quella che da sempre è stata la sua aspirazione, diventare un soldato. Troveremo Avey nei campi di battaglia in Egitto ed è lì che nel 1944 verrà catturato dai militari italiani e successivamente trasportato nel campo di concentramento di Auschwitz come prigioniero di guerra. È qui che incontrerà due deportati ebrei, Hans ed Ernst. La sua curiosità e la voglia di sapere cosa realmente accadeva nelle baracche accanto alla sua, che non godevano dei privilegi (pochissimi a dir la verità) dei militari, lo spinsero a scambiare la sua divisa con gli stracci a righe di un ragazzo ebreo e vivere per una notte le umiliazioni che purtroppo milioni di persone subirono a causa del nazismo. Avey si racconta a distanza di sessant’anni al giornalista britannico Rob Broomby; è un fiume in piena, ha rotto quel silenzio che per troppi anni ha accompagnato le sue giornate e non mancheranno i colpi di scena finali. È un libro che consiglio a chi ama la storia o più in generale a chi vuole conoscere o approfondire gli orrori che hanno caratterizzato il passato recente dell’Europa ma anche a chi, semplicemente, si commuove di fronte alla storia vera di un deportato che ha rischiato la sua vita per vedere e raccontare a noi una verità per qualcuno ancora scomoda.
Autore : Giulia Stornelli
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