Titolo dalla forte valenza evocativa, eppure epigrafico, quasi un monito che l’autrice sembra perseguire ostinatamente per liberarsi dalla materica sostanza descritta.
Il potere del denaro, le ambivalenze del gioco amoroso, la felicità terrena e l’aspirazione verso un “dopo” rarefatto, e respirato attraverso la bocca di una Maddalena redenta solo per metà come, talvolta, la Ravetta diventa; è recintato in pagine impudicamente caste, asettiche, lavorate da un bisturi che incide costantemente una scrittura tersa e necessaria a se stessa, al suo viaggio che si snoda tra brani di prosa asciutta e versi lucidi come lame taglienti.
Sopra tutto giganteggia l’insistenza alla sfera sessuale e l’ossessione famelica del cibo, in un doppio movimento di sviluppo e vertigine per svelare, senza pudore, l’infinito mondo delle donne.
Senza Pudore, Angela Ravetta, Michele Di salvo editore Napoli