“L’arte è un gioco molto serio”: condotto da chi?
L'arte prima di tutto è un gioco nel senso dello stupore della meraviglia e del divertimento che prova un bambino davanti a un gioco o a qualcosa di bello; molto serio nel senso della volontà, della perseveranza e degli scopi che ha un adulto nella vita matura. Queste due componenti confluiscono nella mia arte.
L'arte deve essere condotta prima di tutto dall'artista, che è a contatto diretto con l'idea e la materia e ha un privilegio assoluto, poi da un pubblico sensibile. Questa la mia idea sul critico: L'artista può vivere senza critico ma il critico non può vivere senza artista. Comunque non accetto l'idea del critico che può decidere il successo o il fallimento di un'artista. Per fare l'artista bisogna avere le p...e, perché bisogna confrontarsi con un mondo poco sensibile. C'e' poi la difficoltà economica, perché tutto costa, pennelli, tele, cornici, concorsi, mostre e la gente preferisce comprare i telefonini che i tuoi quadri. Comunque adesso non partecipo più a concorsi che costino troppo, anche perché non è giusto, io metto già la mia arte, che cosa volete di più?
In quale bottega hai incontrato la tua arte?
L'arte è sempre stata presente in me, solo che in alcuni momenti era nascosta. Sin da bambino e poi all'istituto d'arte. Poi un vuoto di qualche anno per poi esplodere da quando mi sono sposato grazie a mia moglie che mi ha spinto, a qualche amico e soprattutto grazie alla mia perseveranza e volontà. La pittura e' un dono che possiedi oppure è inutile.... (non serve neanche l'accademia).
Lo spazio dei tuoi pensieri è l’infinito o l’indefinito?
Lo spazio dei miei pensieri e' quel mondo interiore di idee di affetti e di suggestioni che cercano una più alta espressione nella pittura. In realtà il mio percorso artistico ( rif. Caravaggio, Michelangelo, Cezanne, Fattori,) coincide con un mio percorso spirituale e filosofico ( rif. Platone , Agostino, Schopenhauer, Nietzsche) che dalla realtà si trasfiguri in un universo più indefinito e vada oltre il visibile. In questo percorso prima bisogna acquisire gli strumenti strettamente pittorici ed espressivi e poi cercare il proprio mondo. Non so a che punto del percorso sono (ho acquisito i mezzi e forse devo ancora esplorare il mio mondo, oppure le due cose vanno di pari passo). Chi vuole fare il pittore deve assolutamente confrontarsi con il figurativo e poi andare oltre.... ( ma forse non è necessario abbandonare il figurativo).
Hai mai conosciuto l’inverno dell’artista?
Se si intende dal punto di vista anagrafico no di certo. Piuttosto nel senso di introspezione, abbandonando i legami della vita attiva per abbandonarsi ad una vita contemplativa, forse qualche volta l'ho conosciuto questo tipo di inverno. Dell' inverno amo il silenzio e la profonda pace; questo non vuol dire che non mi piaccia l'estate con la sua esuberanza ed energia.
Che colori veste l’arte?
I colori sono la componente emotiva di un dipinto, mentre il disegno e la componente razionale. I colori bisogna "sentirli", senza stare li molto a pensarci, perché per raggiungere la tonalità e la sfumatura voluta serve solo sensibilità e "sensazione". Inoltre i colori sono molto personali ed ognuno li vede a modo proprio; mia caratteristica ad esempio è l'uso di un colore vivo e luminoso. Il disegno al contrario deve essere preciso e ben proporzionato quasi impersonale per far si che il dipinto abbia una struttura solida. Disegno e colore non sono però così nettamente distinti, merito dell'artista e cercare di fonderli insieme.
Cosa dicono gli “Occhi d’Oriente”?
Il dipinto "occhi d'oriente" e' uno dei più apprezzati. La mia idea e' che esso rappresenti il "femminile", con il proprio mistero e sensualità. C'è poi sotto la profonda attrazione che provo verso l'oriente , soprattutto verso l'india e la sua spiritualità ( non una falsa new age). Trovo che la "vera" india sia ancora pervasa da un forte senso del sacro e del mistero della vita che noi occidentali abbiamo un po' perso. I colori poi sono struggenti. In un ritratto fondamentale è la forza dello sguardo che deve essere profondo ed espressivo.
Sei ospitato dall’arte o tu ospiti lei?
Penso che l'arte ospiti me, nel senso che mi è data la possibilità attraverso lei di esprimermi e di dare più significato alla vita. Essa mi chiama ed io rispondo, come una vocazione.